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"Tempi della Storia, Tempi dell'Arte": Cesare Battisti tra Vienna e Roma

Al Castello del Buonconsiglio di Trento una mostra dedicata alla figura di Cesare Battisti, tra Vienna e Roma: rimarrà aperta al pubblico fino al 6 novembre

Battisti, nato nel 1875, inizia gli studi universitari a Graz, ma li compie e si laurea, in geografia, all’Università di Firenze. Proviene dalla borghesia sensibile al nazionalismo irredentista, in un sistema culturale e territoriale in profonda evoluzione. Perfino i sacerdoti sono una prima forma di intellettuali popolari: il vescovo Celestino Endrici promuove un movimento di cattolici laici che diventa un partito di massa e che penetra ben oltre le cerchie urbane. Il suo pupillo è un giovane studente universitario, Alcide De Gasperi, che, appena laureato, nel 1905 diventa direttore del quotidiano “La Voce Cattolica”, che diventerà “Il Trentino”. Gli austro-tedeschi, invece, e specie i tirolesi, non vogliono riconoscere che esista un “Trentino”. Lo nega il sindaco di Bolzano Perathoner che viene ripreso dal deputato trentino Enrico Conci. Battisti, dopo la laurea, si impegna a ricostruire la conoscenza del territorio. Nel 1898 fonda la rivista “Tridentum” per affermare gli spazi della cultura laica e nel 1900 avvia la pubblicazione del quotidiano socialista “Il Popolo”. Nel dibattito coinvolge le intelligenze delle varie parti politiche.

Mentre studia e diffonde la geografia trentina, sollecita la necessaria modernizzazione, assume posizioni contrarie alla cultura tradizionale cattolica, alla pervasiva presenza delle strutture ecclesiastiche, al conservatorismo degli ambienti rurali. Si pone a favore della cultura borghese degli ambienti urbani, sensibile al positivismo del tempo e al liberalismo classico. Candidatosi, viene eletto deputato tanto alla Dieta provinciale di Innsbruck quanto al Parlamento Imperiale di Vienna. Quando all’Università di Innsbruck, con altri trentini, tenta di organizzare corsi paralleli in lingua italiana, la popolazione austriaca insorge fino agli scontri del novembre 1905. Sedati dalle truppe che sanzionano gli italiani, De Gasperi e Battisti vengono arrestati e condannati a mesi di prigione. Battisti abbagliato dalla retorica interventista si fa promotore-agitatore. Passato in Lombardia, attraversa diverse regioni per fare comizi, collabora con le forze italiane offrendo le sue mappe. Torna in Trentino da arruolato nel corpo degli Alpini. Viene ricercato come traditore dagli austriaci, che lo catturano sul Monte Corno nell’estate del 1916.

A conferma della sua biografia sono molteplici immagini le immagini esposte. Appare “sobriamente vestito di nero, neri il ciuffo dei capelli alto sulla fronte serena e il pizzo che prolungava la sua magra faccia austera e volitiva; i larghi occhi di pensoso idealista, il suo gesto risoluto: tutto di lui ispirava un sentimento di coscienza pura, di decisione eroica, e anche, oscuramente, di un destino fatale e tragico”. In altre foto il suo volto esprime decisione e fermezza, anche se con un abbigliamento informale. Queste stesse immagini diventeranno cartoline o ritratti. Infatti colpivano la fantasia di lettori e uditori italiani.

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