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Politica Desenzano del Garda

Nella villa del Comune la cena dell'estrema destra: in 200 senza Green Pass

Fa discutere la decisione di autorizzare l'evento

Continua a far discutere l'evento organizzato sabato sera a Rivoltella dall'associazione di estrema destra “Brescia ai Bresciani”, e autorizzato dal Comune di Desenzano del Garda: al costo di 750 euro gruppi e movimenti d'ispirazione fascista si ritroveranno a Villa Brunati per un “evento privato” (fino a un massimo di 199 persone) e che per questo non prevede il Green Pass all'ingresso, nonostante siano in programma una cena e un concerto.

L'intervento della Prefettura

Contestata su più fronti, la vicenda è finita sul tavolo della Prefettura proprio perché, diversamente da quanto annunciato dalla delibera di giunta che ne ha autorizzato l'organizzazione, dai primi approfondimenti non sembrerebbe affatto un evento privato: una decisione sullo svolgimento della serata è attesa nelle prossime ore. Ma è la stessa Prefettura, nell'ambito del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza (convocato sia martedì che mercoledì), a non escludere eventuali prescrizioni come la comunicazione dell'elenco degli invitati e la loro successiva identificazione, ma anche servizi di controllo “finalizzati a individuare e denunciare ogni eventuale comportamento evocativo del disciolto partito fascista”.

Anche di questo si deve parlare: i gruppi presenti sabato, seppure non dichiaratamente fascisti (perché sarebbe un reato), a quell'ideologia sanguinaria s'ispirano ampiamente e di certo non è un segreto. “Nessuna zona rossa né divieti alla sera: sogno un'Italia che sia tutta zona nera”: questo è il testo di una recente canzone (“Zona nera”) degli Hobbit 1994, che si dovrebbero esibire sabato sera a Rivoltella.

Critiche da più fronti

Non solo, come denuncia il Movimento 5 Stelle di Desenzano: la formula della festa privata, “a numero chiuso ma su suolo pubblico, permetterà di eludere un po' di limitazioni e vincoli imposti dalla normativa anti-Covid, soprattutto quella gran seccatura del Green Pass: così facendo invece sarà possibile ballare e cantare senza limitazioni”. Per il Partito Democratico si tratta “dell'ennesimo raduno neofascista travestito da evento culturale-culinario-musicale”; per la sezione locale dell'Anpi “a Villa Brunati saranno presenti sigle appartenenti alla galassia nera dei fascisti del terzo millennio, la cui esistenza è in palese violazione della Costituzione: nessuna legittimazione politica può essere riconosciuta a questi movimenti”.

Anche la Lega si dissocia

Ma c'è una frattura anche nella stessa maggioranza che ha dato il via libera all'evento. Il primo a dissociarsi è il presidente del consiglio comunale Rino Polloni, della Lega, che così scrive: “Ho saputo dell'iniziativa a cose fatte mentre in casi come questo ci dovrebbe essere un maggiore coinvolgimento delle istituzioni. Non entro nel merito della diatriba politica, ma ora non posso non stigmatizzare una decisione che sta ingenerando un'immagine negativa e dannosa della nostra città, a livello nazionale. I riflessi sul turismo, tanto decantato a ogni livello, non potranno che essere negativi anche rispetto all'offerta culturale, per cui questo consiglio comunale ha speso tante parole”. 

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