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Carlo Fidanza e Giangiacomo Calovini patteggiano 1 anno e 4 mesi

L'accusa riqualificata in corruzione per l'esercizio della funzione

Il parlamentare bresciano Giangiacomo Calovini, Fratelli d'Italia, ha patteggiato una pena di 1 anno e 4 mesi, sospesa con la condizionale, senza sanzioni accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici: stesso patteggiamento anche per l'europarlamentare Carlo Fidanza, originario di San Benedetto del Tronto e anche lui di FdI. Erano entrambi finiti sotto indagine con l'accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio: ora l'ipotesi di reato è stata derubricata in corruzione per l'esercizio della funzione.

La vicenda

Gli albori della vicenda risalgono alla seconda metà del 2021, quando Giovanni Acri (anche lui indagato insieme a Giuseppe Romele, ex FdI ora tornato in Forza Italia) rassegnò le sue dimissioni da consigliere comunale a Brescia, facendo così subentrare proprio Calovini (che oggi, come detto, è un deputato). Tali dimissioni, secondo l'accusa, sarebbero state frutto di un accordo (da qui l'ipotesi di reato di corruzione) che avrebbe coinvolto anche Fidanza: quest'ultimo avrebbe assunto il figlio di Acri come assistente parlamentare.

Fu un esposto anonimo, arrivato probabilmente dall'interno dello stesso partito degli indagati, ad avviare l'inchiesta. A due anni dall'accaduto, si è arrivati all'accordo con la Procura per il patteggiamento: l'ultimo parola spetta al gip, il giudice per le indagini preliminari.

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