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La fotografia spiegata (bene) agli studenti: Mario Cresci sale in cattedra

Special guest all'Accademia Laba di Brescia

Il fotografo Mario Cresci a Brescia: venerdì 5 aprile sarà special guest nella sede di Via Don Vender dell'Accademia di Belle Arti Laba. L'incontro è organizzato nell'ambito del corso di Fotografia, coordinato da Mauro Zanchi: on air a partire dalle 10, sarà aperto anche alla cittadinanza (ingresso libero). Nato a Chiavari, in Liguria, nel 1942, Mario Cresci è un volto noto della fotografia italiana e internazionale: alcune delle sue innumerevoli opere fanno parte anche della collezione del MoMa di New York, il celebre Museum of Modern Art.

La carriera di Mario Cresci

Una carriera cominciata lontanissimo, da quando (nel 1964) inizia a frequentare il corso superiore di Disegno industriale a Venezia. Nel 1968 Cresci si trasferisce a Roma dove entra in contatti con i primi grandi artisti e fotografi: nel 1969, alla galleria Il Diaframma di Milano, progetta e realizza il primo Environnement fotografico in Europa, nel segno del dualismo tra ricchezza e povertà. Già nel 1967 celebrato con il Premio Niépce per l'Italia, negli anni a seguire prenderà parte a diverse edizioni della Biennale di Venezia (1970, 1978, 1993, 1995). Nel 1974 le sue fotografie approdano alla collezione del MoMa.

Mario Cresci è autore di “opere multiformi”, caratterizzate dalla libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, l'esperienza video, l'installazione. Varie le tematiche e le sperimentazione sviluppate nelle sue opere: dal rapporto con il paesaggio e i luoghi dell'arte a forme più ibride e filosofiche come gli “slittamenti di senso” e le “variazioni”. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare e opere site-specific. A lui si deve il progetto sperimentale di un laboratorio-scuola di formazione artistica (arte, multimedia e design) realizzato per la Regione Basilicata: dal 1991 al 1999 è stato direttore dell'Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo. È stato inoltre docente al Politecnico di Milano, all'università L'Orientale di Napoli, all'università di Parma, allo Ied e alla Naba ancora a Milano.

“La fotografia non è mai fine a se stessa, autosufficiente e singolare – un suo commento sul tema – ma è sempre parte di un racconto per immagini capace di coniugare conoscenza e bellezza, ricerca sul campo ed emozione visiva”.

Il corso di fotografia di Laba

L'incontro in Laba, come detto, rientra nel vasto ambito del nuovo corso di Fotografia dell'Accademia. “Il percorso di studi – fanno sapere da Laba – sviluppa solide basi di conoscenza storica e competenze culturali, ponendo particolare attenzione alla professionalità e alla tecnica necessarie per affrontare le nuove sfide fotografiche e immaginali. Oltre a molte ore di laboratorio, studi teorici e workshop, centrale è l'approfondimento dei dispositivi tecnologici più attuali, con uno sguardo rivolto al futuro. Base fondazione è anche l'acquisizione delle tecniche più aggiornate di elaborazione di immagini”.

Nell'anno in corso sono stati coinvolti fotografi, curatori, critici, artisti, teorici e professionisti. Tra questi, oltre a Mario Cresci, anche Federico Clavarino, Alessandro Sambini, Maurizio Montagna, Marco Paltrinieri, Sara Benaglia, Francesca Lazzarini, Carlo Sala, Daniele De Luigi, Andrea Tinterri, Aurelio Andrighetto, a cui si uniranno il prossimo anno anche Irene Fenara, Marina Caneve e Olivo Barbieri per un workshop già definito “d'eccellenza”.

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