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Brescia e Bergamo unite dalla musica: torna il festival pianistico internazionale

Il 27 aprile al Teatro Grande la prima data bresciana della manifestazione

Brescia e Bergamo unite nel segno della cultura, anche nel 2024. Il Festival Pianistico Internazionale che coinvolge le due città si prepara infatti a tagliare il nastro della 61esima edizione, con un programma dedicato a Vienna, capitale europea dove hanno visto la luce le opere di tantissimi grandi compositori. La manifestazione prenderà avvio il prossimo 26 aprile, e terminerà il 15 giugno, portando artisti e orchestre internazionali a calcare i palcoscenici del Teatro Donizetti a Bergamo e dei Teatri Grande e Sociale di Brescia. 

Il cartellone 2024 è stato presentato in Loggia nella giornata di ieri, alla presenza, oltre che degli organizzatori del festival e della Sindaca Castelletti, anche di una rappresentanza della Provincia di Brescia, nonché di Intesa San Paolo, main sponsor dell’iniziativa. “Il nostro anno da capitali della cultura è finito, ma non è finita la condivisione” ha detto Castelletti in apertura dell’incontro. “Con il Sindaco Gori consideriamo questo festival un fiore all’occhiello perché le due nostre città possano crescere culturalmente”. 

Il tema 2024: Vienna e la sua cultura

“Vienna Skyline” è il nome dell’edizione 2024 del festival: concluso il percorso dedicato al Novecento che ha interessato le ultime due edizioni, l’attenzione sarà ora rivolta alla civiltà di quella che è stata una capitale musicale nei due secoli precedenti. “In questo festival parleremo dei compositori che hanno creato i tratti specifici della cultura e del suono viennese” ha spiegato il direttore artistico Pier Carlo Orizio. Suono alla cui creazione hanno contribuito artisti provenienti da luoghi diversi, divenuti viennesi d’adozione e poi più viennesi dei viennesi: da Mozart, a Beethoven, a Brahms. 

Al centro della manifestazione saranno quindi i tanti compositori che hanno trovato in Vienna il luogo in cui realizzare le loro opere. “La cosa particolare è che i compositori davvero originari di Vienna sono pochi. La città è diventata però una capitale musicale perché ha saputo accogliere compositori da ovunque” ha concluso Orizio, “così il festival di quest'anno ci parla di inclusione”. 

Gli appuntamenti principali

Sono previsti in tutto una cinquantina di eventi, dislocati tra il palco bergamasco del Teatro Donizetti, e i teatri bresciani Grande e Sociale: a calcarli, dal 26 aprile al 15 giugno, saranno grandi orchestre internazionali e un mix di pianisti, tra volti noti e giovani esordienti - come Haochen Zhang, medaglia d'oro al Concorso Van Cliburn. A Brescia si parte al Teatro Grande il 27 aprile, con una prima assoluta: il concerto inaugurale sarà un omaggio a uno dei massimi sinfonisti del diciannovesimo secolo, Anton Bruckner, mai suonato prima all’interno del festival.  

Tra le chicche di questa edizione spiccano il debutto, previsto il 15 maggio a Brescia, della celebre orchestra di strumenti d’epoca “Le Concert des Nations”, diretta dal violinista da gamba Jordi Savall. Con questa presenza il festival condivide un elemento inedito: la ricerca del suono originale, interpretato con gli strumenti per cui era stato pensato. La manifestazione si intreccerà con la storia bresciana il 28 maggio, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza Loggia: il Requiem di Mozart sarà il protagonista del tradizionale appuntamento aperto alla città nella Chiesa di San Francesco di Brescia.

Anche quest’anno ci sarà spazio per la divulgazione musicale: il pianista iraniano Ramin Bahrami. Bahrami sarà protagonista - 7 giugno la data bresciana - di un concerto-spettacolo tratto dal suo libro autobiografico “Come la musica mi ha salvato” in dialogo con Ferruccio de Bortoli e con l’accompagnamento musicale del Nuovo Trio Italiano d’Archi, al suo debutto al Festival, con musiche di Mozart, Mahler e Schnittke.

Un festival che guarda ai giovani e al territorio

L’inclusione vuole essere il filo conduttore del festival, non solo nella musica, ma anche nel rapporto con il territorio: l’obiettivo è portare un pubblico diverso a teatro, avvicinando chi vive fuori città grazie a un piano di promozione dedicato alla provincia di Brescia. Ma anche i più giovani: “Dobbiamo preparare i frequentatori del teatro di domani” ha detto la presidente del festival Daniela Gennaro Guadalupi “arrivare alle scuole, perché i nostri ragazzi conoscano la musica”. Per questo, tutti i concerti del Grande saranno accessibili agli under 25 con uno sconto del 50%, su ogni ordine di palco. 

A partire dal primo febbraio sarà possibile abbonarsi al festival; i biglietti per le serate arriveranno, invece, solo il due marzo. Punti di riferimento per l'acquisto saranno la biglietteria del Teatro grande, il punto vendita CTB di Piazza Loggia e, online, il sito Vivaticket. Nell’attesa, il festival lancia una speciale iniziativa per San Valentino: da oggi è possibile acquistare una carta regalo con 2 ingressi in poltrona d’orchestra per assistere a un concerto a scelta al Teatro Grande. 

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