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Folle assalto con kalashnikov allo studio medico per gelosia: arrestati

Il mandante sarebbe responsabile anche della rapina a mano armata alle poste di Palazzolo

Non solo ha seminato il terrore nei supermercati della Bassa e della Franciacorta, ma sarebbe pure l’esecutore materiale dell’agguato a colpi di Kalashnikov al poliambulatorio Med 360 di Palazzolo. Nuovi guai per Giacomo Capra, il 45enne originario di Desenzano finito in manette - e poi in carcere - alla fine dello scorso aprile per le rapine commesse al Conad di Bassano Bresciano, al Maxi di Offlaga e ai discount Md di Manerbio, Eurospin di Rovato, Aldi di Bagnolo Mella. Nelle scorse ore è stato raggiunto (in carcere) da una nuova ordinanza di custodia cautelare per aver crivellato lo studio medico di Viale Europa con 11 colpi di Kalashnikov nella notte tra tra domenica 22 e lunedì 23 gennaio. Incalzato dagli inquirenti - che già nutrivano dei fondati sospetti sulle sue responsabilità nell'assalto - il 45enne avrebbe ammesso di avere sparato su mandato di un conoscente, in cambio di una somma di denaro.

Il movente dell'agguato

Temendo ripercussioni il 45enne - durante l’interrogatorio successivo all’arresto per le rapine ai supermercati - non aveva però svelato l’identità del mandante, che le meticolose indagini dei carabinieri avevano però già individuato: si tratta di Giovanni Utzi, 46enne originario di Gioia Tauro (RC), e di casa a Palazzolo. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il movente dell’attentato sarebbe di natura personale e passionale: il 46enne aveva una relazione extraconiugale con una dipendente, nonché sorella di uno dei soci del poliambulatorio. Un rapporto clandestino, pare, ostacolato dal parente della donna: “l’ho fatto per ripicca verso tuo fratello che non accettava la nostra relazione”, avrebbe detto Utzi all’amante in una conversazione telefonica intercettata e finita agli atti. Non solo: pare che il 46enne fosse geloso anche dall’altro socio dello studio medico, con il quale temeva che la donna avesse un legame affettivo. Anche per lui, nella mattinata di oggi (lunedì 22 maggio) sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere per porto illegale di arma da guerra in luogo pubblico, minaccia aggravata e danneggiamento, in concorso con Giacomo Capra.

La rapina in posta

Non solo, l’uomo deve rispondere anche per la rapina a mano armata avvenuta nel luglio del 2020 alle poste di Palazzolo: il 46enne, che all'epoca  era dipendente dell’ufficio postale, avrebbe fatto da basista, lasciando il cancello aperto per fare entrare i tre complici. I banditi, armati di pistole e martello, avevano minacciato i dipendenti (ferendone uno alla testa con il calcio dell’arma) per poi mettere le mani su ben 217 mila euro in contanti. Parte del bottino sarebbe stato custodito dall’amante di Utzi, che è quindi indagata per favoreggiamento.

Al colpo in Posta avrebbe partecipato anche Rosario Polimeni, 59enne di casa a Castrezzato: anche per lui sono scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere. Tutti e tre devono rispondere, a vario titolo, di: porto illegale di arma da guerra in luogo pubblico, minaccia aggravata, danneggiamento, rapina aggravata, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento a seguito di incendio.

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