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Elezioni regionali 2018 Acquafredda

Bombardata di insulti su Facebook: "Tornatene in Africa". Ma è americana

Una storia che ha del grottesco: la candidata alle Regionali Rossella Jessita Mc Kinney, figlia di un generale americano e nata e cresciuta in Italia, è stata bombardata di insulti su Facebook

Tanta amarezza, ma un pizzico di speranza: “Ho sentito tante persone che mi hanno dato il loro supporto, mi hanno dato la forza di andare avanti. Tanti solidali anche dall’estero, increduli per quello che mi hanno scritto. Ha fatto male a me, ma fa del male a tutti: ovvio che non si può piacere a tutti, ma certe offese fanno male alla dignità umana. Ma sono ancora convinta che l’Italia, il mio Paese, sia bellissima, e che questi siano solo una piccola, piccolissima fetta”.

Una storia che fa riflettere, che fa tornare alla mente una favola all’incontrario, citata di recente dal drammaturgo Stefano Massini. La storia di Jim Joe dall’Alabama, nel 1922: convinto che la moglie Edith lo tradisca con un uomo di colore, Jim Rollins, tanto da portarlo in tribunale. In quegli anni nel profondo sud vige ancora il reato di mescolanza tra le razze: questa l’accusa mossa nei confronti di Rollins, che poi verrà assolto. E non perché il razzismo è un’invenzione, ma perché la moglie di Jim Joe, che si fa chiamare Edith Laboo, in realtà è italiana, e il suo vero nome è Giuditta Lobue. Niente reato di mescolanza tra inferiori e superiori, sancì la corte: perché la “nostra” Giuditta, essendo appunto italiana, era già considerata di razza inferiore, come il “negro” Jim Rollins.

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