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Covid: "Non c'è via d'uscita se non la vaccinazione. E' un obbligo morale"

Le parole del medico Paolo Spada pubblicate su Pillole di Ottimismo: vaccinarsi è un “obbligo morale”, e chi dice il contrario ha un “atteggiamento vile”

“Vaccinarsi è un dovere civico, un obbligo morale”: non usa mezzi termini Paolo Spada, medico membro del team di Pillole di Ottimismo che da mesi ormai è in prima linea nell'informazione sullo stato della pandemia. Il suo appello a vaccinarsi contro il Covid-19 è stato pubblicato in queste ore su Facebook, con 10 pensieri in 10 punti (che ovviamente vi invitiamo a leggere).

“Non vi sono alternative alla vaccinazione di massa per uscire da questa pandemia – scrive Spada – Il tracciamento dei casi è cosa buona e giusta, ma l'esperienza ha insegnato che non è sufficiente: sono comunque necessarie misure restrittive per evitare il collasso sanitario, e per quanto limitate e ben studiate, anch'esse non sono sostenibili sul lungo periodo”.

Vaccinarsi, con ogni mezzo: "E' un obbligo morale"

Per Spada dunque non c'è niente, farmaci compresi, “che si possa considerare risolutivo su larga scala: l'unica via di uscita è la vaccinazione”. Un “obbligo morale”, spiega il medico: “Tutte le domande e i dubbi pur legittimamente di sollevano sul vaccino […] non esimono dalla necessità di vaccinarsi: è un piccolo obolo che ognuno paga alla causa, che riguarda tutti quanti”.

“Non esiste solo ciò che è conveniente, o utile – dice ancora Spada – Esiste prima di tutto ciò che è giusto e dovuto. Disapprovo chi antepone sé stesso e le proprie paure rispetto al bene comune: ne faccio una questione etica. Qui si misura lo spessore umano delle persone”. All'obiettivo della vaccinazione di massa “dobbiamo arrivare con ogni mezzo: incluso, nel caso, l'obbligo vaccinale, che speriamo non sia necessario”.

“Sarebbe davvero triste di dover constatare di dover imporre il vaccino per legge, ma non esiterei a farlo non appena ci fosse evidenza di un'adesione insufficiente. Abbiamo dovuto patire limitazioni di libertà inimmaginabili, che ancora ci costringono, e altre ne verranno se non riuscissimo a limitare il contagio: smettiamo di appellarci a considerazioni di principio già ampiamente superate dai fatti. Il diritto di tutti di tornare a una vita degna di questo nome prevale sul diritto a non vaccinarsi”.

La falsa libertà di chi nega la sua responsabilità

E' una questione sociale, e umana: “Troppi cittadini preferiscono scaricare sulle spalle altrui l'onere e la propria responsabilità – continua Paolo Spada – Stupidamente e indegnamente, perché è evidente che contano sulla protezione indiretta: atteggiamento vile, non c'è altro aggettivo”. Oggi la “futura umanità” passa anche da qui: vaccinarsi non per sé stessi, ma farlo per gli altri.

Efficaci anche le parole di Domenico Saguato di Genova Solidale, pubblicate ormai qualche mese fa nell'articolo “Il negazionismo da sindrome egoistico a strumento politico”. Il tema è ancora una volta la falsa libertà del vero egoismo: “Si afferma sempre di più la teoria che il pontificare, senza alcuna preparazione, su argomenti complessi sia un primario diritto individuale a esprimersi, e che la battaglia negazionista sia una sacrosanta crociata per la libertà. Un concetto di libertà che è proprio il segno più tipico dell'egoismo: liberarsi da ogni dovere di responsabilità nei confronti degli altri”.

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