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La 'guerra' sulle mascherine dei vip (che indossa anche la Moratti): ritirate dal mercato

Vietata la vendita di U-Mask dal Ministero della Salute. L'azienda produttrice contesta il provvedimento

Scontro aperto sulle U-Mask, le mascherine anti Covid che piacciono ai vip e che sono molto utilizzate dai personaggi del mondo dello sport e della politica (la indossava il nuovo assessore al welfare, Letizia Moratti, il giorno della sua presentazione). Le autorità le hanno definite "potenzialmente pericolose", mentre l'azienda produttrice le ritiene "efficaci e certificate".

Lo scorso gennaio, la procura di Milano aveva disposto il sequestro in 10 farmacie milanesi e nella sede della società - che ha una filiale meneghina - di 15 mascherine con l'ipotesi di frode in commercio. La teoria degli inquirenti, coordinati dai procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco, è che la capacità di filtraggio sia inferiore rispetto a quanto dichiarato dall'azienda. Il filtro, stando alle accuse, avrebbe una capacità di bloccare le particelle del 70-80% a fronte del 98-99% dichiarato ufficialmente.

Le U-Mask ritirate dal mercato

Già all'epoca l'azienda aveva replicato, ma nel weekend è arrivato un nuovo capitolo di quella che sembra ormai una saga. Dopo una verifica dei Nas di Trento, infatti, il ministero della Salute ha disposto "il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2" e "l’adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto" dal mercato. In sostanza: U-Mask non può più vendere i propri prodotti. Questo perché, proprio stando agli accertamenti dei militari trentini, le mascherine risulterebbero come dispositivi medici in base a certificazione di un laboratorio "privo di autorizzazione" e sottoscritta da un soggetto senza laurea. Il ministero, nello spiegare la sua decisione, ha quindi sottolineato i "potenziali rilevanti rischi per la salute" dovuti "all’assenza di un regolare processo valutativo".

Finita qui? Neanche per sogno. Perché U-Mask - le cui mascherine sono riconoscibili grazie alla U stampata all'altezza della bocca - non ci sta e ha affidato a un'altra nota la sua posizione. "Siamo esterrefatti dal provvedimento cautelare annunciato dal Ministero della Salute riguardo U-Mask. Contestiamo radicalmente il provvedimento e ci difenderemo nelle sedi opportune", si legge in un comunicato della società, che ha una sede a Londra e una a Milano.

"Lunedì 22 febbraio presenteremo alle Autorità nuove certificazioni di analisi, eseguite da uno dei pochissimi laboratori accreditati Accredia: i risultati dei test confermano una capacità di filtrazione batterica, Bfe, in entrambi i sensi superiore al 99%", hanno assicurato da U-Mask. E ancora: "Ricordiamo inoltre che la rivista Altroconsumo, rivista dell’omonima associazione di difesa dei consumatori, alcuni giorni fa ha pubblicato suoi autonomi test che confermavano una Bfe al 98%".

L'azienda produttrice ha sottolineato la sicurezza del prodotto: "Non nuoce in alcun modo alla salute e risponde in pieno alle caratteristiche qualitative e alle norme di legge per cui è stata registrata" fanno sapere dalla casa madre. "Inoltre, al fine di evitare possibili contraffazioni da parte di soggetti terzi, che potrebbero ledere la salute dei consumatori - aggiungono - da alcuni giorni l’azienda ha integrato le proprie mascherine con un sigillo di qualità a ulteriore garanzia della loro autenticità". U-Mask ribadisce, infine, la difesa della qualità dei propri  prodotti, la reputazione e l’operato della propria azienda secondo criteri di massima tasparenza.

Fonte: MilanoToday.it

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