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Medico ucciso dal Coronavirus: "Ha lottato come un guerriero"

Si è spento nelle scorse ore Salvatore Ingiulla. Classe 1959, lavorava nelle carceri bresciane di Verziano e Canton Mombello.

Ha lottato per alcune settimane in un letto dell'ospedale Civile di Brescia, ma non è riuscito a sconfiggere il Coronavirus. Salvatore Ingiulla, medico di guardia in servizio nelle carceri bresciane di Verziano e Canton Mombello, si è spento nel primo pomeriggio di lunedì, all'età di 60 anni. 

A dare la tragica notizia è stato il coordinatore regionale Fp-Cgil Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti: "Dopo essere risultato positivo al Covid-19, il dottor Ingiulla era stato ricoverato, per alcune settimane, presso gli Spedali Civili di Brescia. Ha lottato come un guerriero contro un nemico invisibile e nonostante tutti gli sforzi dei sanitari per strapparlo alla morte, nelle ultime ore, la situazione clinica si è aggravata fino all’epilogo finale." Si legge nella nota diramata nel primo pomeriggio di lunedì.

Classe 1959, era originario di Catania, ma viveva da tempo nella nostra provincia. "Un medico stimato per le sue capacità, umane e professionali, una persona di grande animo, sempre disponibile e sensibile", così il dottor Ingiulla viene ricordato dal personale dei due istituti penitenziari bresciani. 

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