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Coronavirus: verso un nuovo Dpcm a novembre per il lockdown in Italia?

Conte torna per la prima volta a parlarne apertamente dopo averlo escluso in più occasioni. Ma i numeri continuano a terrorizzare. Mentre oggi sui giornali c'è chi prevede la sua caduta

"Se rispettiamo le norme abbiamo buone chance di affrontare dicembre con serenità, in caso contrario ci sarà il lockdown in Italia": ormai anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa per presentare il decreto ristori parla apertamente dell'ipotesi che voleva a tutti i costi scongiurare. Ma il premier voleva anche evitare un terzo Dpcm consecutivo fino a venerdì eppure sabato ha varato quello del 24 ottobre. E i numeri continuano a dargli torto mentre anche oggi sui giornali c'è chi prevede la sua caduta e la sua sostituzione con l'ennesima riedizione di un governo di unità nazionale. 

Verso un nuovo Dpcm a novembre per il lockdown in Italia?

La verità è che i numeri del bollettino della Protezione Civile ogni giorno raccontano una situazione in via di peggioramento senza soluzione di continuità: quasi 22mila casi e 221 morti nei primi giorni della settimana, quando si processano i tamponi del week end. Questo significa che quando andremo verso la fine la situazione sarà ancora peggiore. Per questo Conte ipotizza il lockdown in Italia, per ora ancora per negarlo. Ma quello che accade in Francia (dove Macron nelle prossime ore potrebbe lanciare un nuovo lockdown generalizzato) può costituire oramai il viatico prossimo venturo. 

Il tutto accade mentre le vie e le piazze della Capitale vengono messe ancora a ferro e a fuoco per le proteste dell'estrema destra. E mentre l'attenzione è rivolta soprattutto a Napoli e a Milano, dove i lockdown territoriali si avvicinano anche se la Regione smentisce e il comune guidato da Beppe Sala dice che ci sono ancora 15 giorni di tempo prima di decidere. Gli stessi tempi ci vorranno per vedere gli effetti degli ultimi Dpcm ma potrebbero non bastare. Per questo, dicono i giornali, potrebbe arrivare a novembre un nuovo Dpcm con le misure della chiusura, ovvero:

  • lo stop agli spostamenti tra regioni;
  • il divieto di uscire di casa se non per ragioni di salute o lavoro;
  • la chiusura degli esercizi commerciali non essenziali;

Si tratta di uno scenario ipotetico: è il lockdown in Italia che il governo ha sempre detto di non voler attuare. E che verrebbe presentato come una disposizione temporanea per "salvare il Natale", ottenendo probabilmente l'effetto di far precipitare stavolta il consenso nei confronti di un esecutivo a cui gli italiani sono stati vicini all'epoca del primo, ma al quale non perdonerebbero il bis. Visto che è chiara la sensazione di molti: è la politica che ci sta portando a un nuovo lockdown.

Chi spinge Conte verso il lockdown

Un nuovo governo di unità nazionale? 

Per questo, da qui alle prossime settimane, il governo sarà costretto a camminare sui carboni ardenti, in bilico tra lo spettro del lockdown e quello del deflagrare della rabbia nel Paese. Un lockdown che, con i contagi in costante aumento, il premier, di fatto, non esclude più a livello locale, premurandosi di dire che il Dpcm, formalmente, lo permette. E le sue affermazioni fanno il paio con quelle di chi, come il consigliere del ministro della Salute Walter Riccardi, solo poche ore prima parlava di "chiusura necessaria" per Milano e Napoli. Il tono del premier, mentre a Roma nuovi scontri si verificano a Piazza del Popolo, torna ad essere grave come nei giorni della prima ondata. Ed è supportato da Sergio Mattarella, che dal Colle continua a sostenere l'esecutivo.

In questa ottica sui giornali ormai si parla apertamente del dopo Conte. Se è Repubblica a pronosticare tra gli altri che novembre potrebbe essere il mese del nuovo Dpcm con il lockdown in Italia, sullo stesso giornale Stefano Folli ipotizza ben tre soluzioni a una crisi politica che nei fatti ancora non c'è: una sostituzione di Conte con un premier diverso ma appoggiato dalla stessa maggioranza, un governo di unità nazionale affidato a un’alta personalità al di fuori dei partiti che costituirebbe l’unica formula alternativa alle elezioni oppure un esecutivo a tempo che porti il paese alle elezioni.

Certo, pensare che in piena emergenza il paese debba di nuovo affrontare il rituale delle consultazioni, della salita al Colle, del doppio voto di fiducia per un esecutivo diverso da quello attuale è roba proprio da "Brevi cenni dall'universo".  Ma la verità è che Conte prima o poi sarà davvero chiamato a scegliere una strada che prevede anche la messa in discussione della sua carica. L'alternativa tra tirare le cuoia e tirare a campare presto sarà appannaggio anche del suo governo. 

Fonte: Today.it

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