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Politica Quinzano d'Oglio

Impianto finanziato e mai realizzato: sindaco e imprenditori a rischio processo

Il 17 maggio prossimo l'udienza preliminare sull'inchiesta a margine della mancata realizzazione della centrale a biomasse di Quinzano d'Oglio: a rischio processo anche il sindaco Andrea Soregaroli

Amministratori comunali, dirigenti di società pubbliche, imprenditori privati: un lungo elenco di persone che potrebbero finire a processo con l'accusa (a vario titolo) pesantissima di associaione per delinquere finalizzata alla truffa, abuso d'ufficio, favoreggiamento, malversazione. Lo scrive il Giornale di Brescia: l'udienza preliminare è fissata per il 17 maggio prossimo.

Soldi della Regione in parte già incassati per realizzare la centrale a biomasse di Quinzano d'Oglio per cui invece non è mai stata posata nemmeno una pietra: è questo il filone d'indagine seguito dalla Procura, che a ritroso ha cercato di ricostruire gli avvenimenti un pezzo alla volta, a partire dal 2008 (quando tutto sarebbe cominciato).

Nel dettaglio, i tre imprenditori coinvolti – Gianni Comati, considerato il capofila, e poi Andrea Stefanini e Pietro Tomasini – avrebbero dovuto realizzare l'impianto di recupero delle biomasse da bestiame, avrebbero presentato i progetti, portato a termine le varie conferenze, e pure incassato i soldi della Regione (circa 285mila euro).

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