Reclutava terroristi per l'Isis, viene espulso dall'Italia
Scarcerato da pochi giorni è stato espulso dal territorio italiano l'albanese classe 1977 Alban Elezi, accusato - insieme al nipote 21enne - di arruolamento con finalità di terrorismo. L'operazione della Questura
La sua scarcerazione – disposta dal Tribunale del Riesame – aveva provocato qualche malumore, e non solo a livello mediatico. In realtà un provvedimento solo temporaneo, in attesa che si avviasse l'iter per la sua espulsione 'diretta' dal territorio italiano. E così il 38enne albanese Alban Elezi è stato rimpatriato, e consegnato direttamente alla forze di polizie dell'antiterrorismo d'Albania.
Ci hanno pensato gli agenti della Questura di Brescia: due di loro lo hanno accompagnato dal primo all'ultimo chilometro, fino allo scalo aeroportuale di Tirana. Alban Elezi sarà tenuto d'occhio dalle forze speciali albanesi, e non potrà più farsi vedere nel territorio dell'area di scambio Schengen per i prossimi cinque anni.
Lo straniero accusato (anche) di terrorismo è stato ritenuto responsabile del reclutamento di alcuni 'foreign fighters', tra cui il valsabbino Anas el Abboubi, ora già in Siria a combattere sotto l'egida dell'Isis. Alban Elezi era stato arrestato a marzo, a margine dell'operazione antiterrorismo coordinata dalla Digos di Brescia, 'Balkan Connection'. Quattro gli arresti, tutti considerati reclutatori jihadisti.
Tra di loro appunto Alban Elezi, e il nipote 21enne Elvin: entrambi arrestati, prima incarcerati a Rebibbia, a Roma, e poi a Brescia, a Canton Mombello. Nella sua campagna di reclutamento Elezi avrebbe 'convinto' anche un giovane tunisino naturalizzato italiano, attualmente in Sorveglianza Speciale.
Una volta atterrato a Tirana, Alban Elezi avrebbe chiesto agli agenti di arrivare “senza le manette ai polsi”. E' stato giudicato colpevole in merito al reato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale.