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Ultras Brescia: la Curva Nord in piazza contro la famiglia Corioni

Il "corteo della vita" organizzato dalla Curva Nord Brescia Andrea Toninelli, con partenza alle 21 da Via Collebeato per arrivare fino in piazza Loggia. Un appello ai tifosi bresciani: "Situazione mai così drammatica"

Lo hanno chiamato il “corteo della vita”. Organizzato dagli ultras Brescia della Curva Nord per giovedì 3 luglio: ritrovo alle 20.30 al Bar Leonessa, partenza dalle ore 21 dal piazzale del polivalente in Via Collebeato, per poi convergere attraverso le vie cittadine, fino ad arrivare in Piazza Loggia alle 22 circa.

La protesta pacifica di chi al Brescia Calcio tiene davvero. Soprattutto in queste ultime settimane, dove la situazione societaria sembra precipitare inesorabilmente: prima la paventata penalizzazione, poi il rischio (concreto) di una retrocessione inedita, addirittura nei campionati d’Eccellenza.

“La situazione del nostro amato Brescia non è mai stata così drammatica e difficile – spiegano dalla Curva Nord – in 103 anni di gloriosa storia. Per questo ci rivolgiamo al popolo bresciano nella sua totalità. Sono ormai troppi anni che la passione di un popolo che rappresenta una delle più industrializzate e ricche province d’Italia è ostaggio di una gestione scellerata, irrispettosa e arrogante”.

Accuse pesantissime, verso la famiglia Corioni: “Hanno continuato ad usare la nostra squadra come una cassaforte, da cui attingere continuamente risorse dimostrando totale indifferenza e mancanza di rispetto nei confronti di una maglia che per noi è come la nostra seconda pelle”.

Sarà una protesta ovviamente costruttiva: “Una volta giunti nel cuore della città ci auguriamo che una nostra delegazione, vista la criticità del momento, possa essere ricevuta dal sindaco e dalle autorità. Chi ci governa DEVE dimostrare interesse nei confronti della difficilissima situazione in cui versa la squadra della nostra città”.

Una squadra che “non deve e non può sparire”. E quindi l’appello indiretto è rivolto non solo “ai bresciani, agli ultras, alle tifose e ai tifosi”. Ma anche a quegli imprenditori che si sono sempre nascosti, e che non hanno mai pensato davvero a (ri)mettere in gioco la società Brescia Calcio. Che paga comunque difficoltà oggettive. Come quel debito (ufficioso) tra i 20 e i 30 milioni di euro, con le banche.

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