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Cronaca

Veronesi: "Capisco il caso Sofia, ma le regole sono delle garanzie"

L'oncologo ed ex ministro della Salute interviene sul caso della bambina fiorentina: "Le regole servono ad evitare abusi da parte di qualche medico improvvisato"

"Capisco perfettamente che in certi casi, come quello di Sofia, anche un tentativo giudicato inutile dalla scienza, appare comunque preferibile alla perdita della speranza. Tuttavia credo che i pazienti debbano seguire le terapie sperimentali certificate dagli enti pubblici di sorveglianza, che hanno omologhi in ogni Paese civile".

E' l'oncologo Umberto Veronesi ad affermarlo, commentando la vicenda della bambina di Firenze e delle polemiche che sono sorte attorno alla richiesta della famiglia di andare avanti con la terapia con le cellule staminali del protocollo Stamina nonostante le bocciature da parte del mondo scientifico.

Alla vigilia della cerimonia di consegna dei Grant 2013 della fondazione che porta il nome di Veronesi, che vedrà mercoledì 20 a Roma la presenza di quattro premi Nobel: Harold Kroto (1996), Martin Chalfie (2008), Luc Montagnier (2008) e Ada Yonath (2009), il medico ed ex ministro della Salute ha aggiunto che "la scienza segue parametri universali e rigorosi per la tutela dei malati, e la riduzione dei rischi connessi alle nuove terapie, e le sue regole sono studiate per garantire la massima efficacia e trasparenza, oltre che per evitare abusi da parte di qualche medico improvvisato che tenti di sfruttare la disperazione delle famiglie".

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