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Cronaca

Arrestati 2 imprenditori-schiavisti: operai costretti a vivere e dormire in fabbrica

Due arresti a Medole per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: “liberati” 7 operai, uomini e donne, che vivevano tutti insieme nel capannone

Schiavi in Lombardia: un altro blitz di Carabinieri, Nucleo ispettorato del lavoro, Polizia locale, Inail e Inps. Dopo gli ultimi episodi di Castel Goffredo, è stato smascherato (e smantellato) un laboratorio tessile clandestino anche a Medole: i due imprenditori cinesi considerati proprietari e gestori dell'attività, due fratelli di circa 45 anni, sono stati entrambi arrestati, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Pagavano i loro operai, in tutto 7 persone, meno di 4 ore all'ora per almeno 10 ore di lavoro al giorno. Uno di questi è pure risultato in nero. Vivevano tutti nel capannone, dove in un angolo era stato allestito una specie di dormitorio collettivo: materassi per terra, una cucinetta con fornelli a gas. Spazi stretti e scarse condizioni igieniche, con bagni comuni utilizzati da uomini e donne.

Operai liberati dai carabinieri

Per tutti loro si è trattato di una vera liberazione: regolari in Italia, non sono fuggiti alla vista dei militari, come invece successo in altre occasioni. Alle forze dell'ordine e agli ispettori del lavoro hanno raccontato nei minimi dettagli le loro condizioni di sfruttamento. 

I proprietari del capannone sono stati anche multati di qualche migliaio di euro, e dovranno rifondere tutti i contributi non pagati all'operaio che risultava assunto in nero. A seguito del blitz di martedì sera, sono stati sequestrati sia il capannone che i macchinari che i vestiti già prodotti e la materia prima: in tutto circa 70mila euro di merce.

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