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Cronaca Marcheno

Confermato l'ergastolo per l'omicidio dello zio, ma Giacomo resta in libertà

La decisione della corte d'Appello

Colpevole dell'omicidio e della distruzione di cadavere dello zio Mario, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l’8 ottobre del 2015: la corte d'Appello di Brescia ha confermato l'ergastolo per Giacomo Bozzoli. La decisione è arrivata dopo ben 7 ore di camera di consiglio e dopo che il 37enne di Marcheno si è difeso, ancora una volta, dalle pesantissime accuse, negando ogni responsabilità. "Io non ho fatto nulla", ha dichiarato in aula.

Giacomo Bozzoli non ha assistito alla lettura della sentenza di secondo grado: è toccato al padre Adelio e all'avvocato Luigi Frattini comunicargli, al telefono, la conferma dell'ergastolo. Nessuna misura cautelare, come già accaduto dopo il processo di primo grado: Giacomo Bozzoli, per ora, resta libero. Questo perché si tratta di un "processo indiziario", ovvero un processo in cui non esistono prove "decisive e concrete" a carico dell'imputato, ma ci sono però degli indizi che tutti insieme portano alla colpevolezza "oltre ogni ragionevole dubbio". E nel caso specifico, non ci sarebbe il rischio di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove o di fuga. Per lui si apriranno le porte del carcere solo quando e se la sentenza diventerà definitiva.

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