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Sabato, 9 Dicembre 2023
Cronaca Marcheno

Omicidio Mario Bozzoli: ergastolo per il nipote Giacomo

La sentenza dopo 10 ore di camera di consiglio

La corte d’Assise di Brescia ha accolto in pieno la richiesta della pubblica accusa, condannando Giacomo Bozzoli all’ergastolo per l’omicidio e la distruzione di cadavere dello zio Mario. La sentenza è arrivata dopo 10 ore di camera di consiglio, a sette anni di distanza dalla scomparsa dell’imprenditore di Marcheno, svanito nel nulla l’8 ottobre del 2015.

In questi anni è stato detto (e scritto) di tutto, anche di un allontanamento volontario.  La corte - al termine del processo di primo grado - ha accolto la ricostruzione dei pubblici ministeri Silvio Bonfigli e Marco Martani: in aula hanno sempre sostenuto che Mario Bozzoli fosse stato ucciso e bruciato nel forno della fonderia di Marcheno. Unico imputato: il nipote 36enne dell’imprenditore. 

Mario Bozzoli sarebbe dunque stato ucciso poco dopo le 19 dell'8 ottobre 2015. Il responsabile dell'omicidio per la corte d’Assise è il nipote Giacomo che è stato condannato al massimo della pena. Il 36enne ha sempre negato ogni responsabilità: nella giornata di giovedì, in aula, il suo avvocato Luigi Frattini  aveva ribadito con fermezza che andava assolto "perché il fatto non sussiste o perché non aveva commesso nessuno dei fatti contestati". Le sue argomentazioni e l’arringa finale, in cui chiedeva di mettere fine "alla sofferenza del povero Giacomo",  non hanno convinto la corte, presieduta dal giudice Roberto Spanò. 

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