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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Pontoglio

La vedova Raccagni valuta la strada della politica

Federica Pagani, la vedova Piero Raccagni, morto durante un tentativo di rapina nella sua abitazione, sta valutando se accettare la proposta del sindaco uscente Alessandro Seghezzi

«Non ho ancora deciso. Di certo sosterrò il sindaco uscente Alessandro Seghezzi che mi è stato molto vicino nel momento del bisogno». Queste le parole di Federica Pagani, vedova del marito Piero Raccagni, alla domanda diretta circa la possibilità di una sua candidatura nelle prossime elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale. 

Il commerciante, macellaio ad Erbusco ma residente a Pontoglio, venne ucciso durante un tentativo di rapina il 19 luglio 2014. Da allora sua moglie Federica sta portando avanti una campagna per promuovere la sicurezza delle persone nelle proprie abitazioni, e sarebbe proprio questo il motivo per il quale starebbe meditando l’entrata in politica. Se mai dovesse accadere, sarebbe a sostegno del sindaco uscente Alessandro Seghezzi, famoso per i cartelli del "Paese a cultura occidentale e profonda tradizione cristiana" eletto in una lista Pdl-Udc-civica cinque anni fa. Le parole della vedova sono riportate nel numero in edicola stamane del quotidiano Bresciaoggi: «Se mi candido lo farò al fianco della sua lista. A prescindere dalla decisione che prenderò non cambia il mio obbiettivo, ovvero cercare di fare in modo che altre famiglie non debbano patire quello che abbiamo subito noi. Essere sicuri nelle proprie case, poter contare su una giustizia che punisca le persone violente e su uno Stato che sappia garantire la certezza della pena, dovrebbe essere la normalità per un Paese civile. Invece in Italia non è così».

Rigettata al mittente invece la proposta arrivata da Ignazio La Russa per una sua candidatura nelle amministrative di Milano o di Roma: «Ho declinato l’invito ma offerto la disponibilità a partecipare a incontri e convegni. Mi è stato chiesto di entrare eventualmente nella commissione sicurezza e ci sto pensando: ho tanto da dire e mi piacerebbe fare qualcosa di concreto per il mio Paese, trasformare il dolore in forza positiva».

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