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Cronaca Edolo

Padre ucciso da un masso, Martino era in attesa del secondo figlio

Un grosso macigno ne ha colpito un altro, che è finito addosso alla vittima

Una carambola improvvisa, fatale, che ha travolto tre operai, ferendone due e uccidendone sul colpo uno. Martino Febbrari è morto così, travolto dal peso di un masso che lo ha colpito violentemente al ventre e al torace senza lasciargli scampo. 

La tragedia si è verificata ieri, venerdì 3 marzo, attorno alle 11:30 in località Palam Palè di Berzo Demo, in Alta Valle Camonica, non distante dalla località Loa e dal rifugio Alpini, in un'area dove il Consorzio forestale dell'alta Valcamonica - per il quale la vittima lavorava, ormai da molti anni - era stato chiamato per sistemare i danni provocati dalla Tempesta Vaia. 

L'incidente. L'infortunio mortale di cui è rimasto vittima Martino Febbrari è dovuto al rotolamento a valle di un masso: la grossa pietra si è staccata dal versante dove stavano lavorando tre operai, ha preso velocità ed ha colpito un altro macigno, mandandolo in pezzi. I frantumi hanno investito gli operai, schiacciando il ventre e il torace della vittima e ferendo in maniera meno grave gli altri due. Un'eliambulanza decollata da Bergamo li ha prelevati e portati in ospedale a Esine. Nel frattempo la salma di Martino è stata recuperata e, dopo il via libera della magistratura, trasferita nella sala del commiato Melotti di Edolo.  

Residente a Edolo, caposquadra del Consorzio forestale, Martino Febbrari era marito di Gloria e padre di Nicola, un bambino di appena 4 anni. La moglie è in attesa del secondo figlio, che non conoscerà mai il padre, ennesima morte bianca. 

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