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Cronaca Flero

Il killer ha portato con sé i verbali, poi gli ha sparato in faccia

“Sbandati nell'uragano”: questo il titolo del memoriale che Elio Pelizzari stava scrivendo. Forse anche quel testo rientra nel movente che ha spinto il killer Cosimo Balsamo a uccidere

Del memoriale di Pelizzari ne ha scritto il Giornale di Brescia: forse anche quel racconto, quelle storie certo in parte romanzate ma soprattutto vere, avrebbero potuto “accendere” ancora di più la luce dell'odio nella testa di Cosimo Balsamo. Lui che si sentiva vittima di un'ingiustizia, non solo della sentenza giudiziaria che lo condannava a circa 7 anni di reclusione, ma anche e soprattutto della confisca di tutti i suoi beni.

Anche della bella villa di Roncadelle dove abitava con la moglie e le figlie: come da sentenza la proprietà della casa sarebbe dovuta essere (presto o tardi) trasferita al Comune. Su questo tema Balsamo aveva già protestato in passato, anche platealmente: una volta ha consegnato un set di proiettili, di pistola e di fucile, al giudice che avrebbe firmato la sentenza.

Nel gennaio scorso era addirittura salito sul tetto del Palagiustizia di Brescia, lamentandosi appunto di quello che per lui era un giudizio sbagliato. Chissà quanto ci ha pensato, quanto ha “covato” il suo malessere. Sfociato poi nello sfogo di un killer professionista: in poche ore ha ucciso sia Pelizzari che Nolli, inseguito da polizia e carabinieri di tutta la provincia.

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