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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute

La luce blu di tablet e computer fa male alla salute?

Blue light, la luce blu: presente nei raggi solari ma anche in tablet e computer. Fa davvero male alla salute?

Nessuno di noi ne può più fare a meno: smartphone, tablet e computer, per lavoro o per svago, fanno parte ormai della nostra vita quotidiana. Da tempo si discute sui rischi per la salute di un'eccessiva esposizione a tali apparecchi: anche a riguardo della cosiddetta “Blue light”, in italiano luce blu, di fatto la luce che viene emessa dallo schermo e che finisce dritta nei nostri occhi. Ma esistono dei rischi in tal senso?

Che cos'è la "Blue light"

Sul tema interviene Alessandra Vasselli, cosmetologa e membro del comitato scientifico di Aideco, l'Associazione italiana di dermatologia e cosmetologia. Ad oggi, spiega Vasselli, non è ancora stato dimostrato che la luce blu emessa dallo schermo possa creare danni. “Tuttavia – incalza la dottoressa – è noto che la luce blu emessa dal sole, chiamata anche High Energy Visible Light, luce visibile ad alta energia, può generare stress ossidativo nella pelle, come per tutte le altre radiazioni dello spettro Uv, visibile e infrarosso”. Questo tipo di Blue light è inoltre coinvolta nei processi di iper-pigmentazione cutanea, soprattutto nei soggetti a pelle più scura, e può causare danni diretti agli occhi. 

Effetti nocivi sulla salute?

Ma per quanto riguarda tablet e computer? “Alcuni studi – continua Vasselli – stanno dimostrando che la luce blu contribuisce ad accelerare i processi di invecchiamento della pelle. L'esposizione prolungata può inoltre disturbare il nostro orologio interno, con conseguenze sulla salute non solo fisica, ma anche mentale”. Nel mirino degli scienziati ci sarebbero, ad esempio, i led blu: “Quando troppo intensi – riprende la cosmetologa – potrebbero essere dannosi per le categorie a rischio, come bambini e anziani, soprattutto per eventuali disturbi del sonno o problemi cardiaci”.

Quando la luce blu fa bene

Certo, non tutti i mali vengono per nuocere. Ovvero, la luce blu è in grado anche di procurare effetti benefici sulla pelle. In particolare per il trattamento dell'acne, grazie alla sua capacità di influire positivamente sulla componente batterica di questa patologia. Ma in che modo? “Per problemi come acne, couperose, vitiligine o psoriasi – dice ancora Alessandra Vasselli – sono diponibili oggi specifici prodotti a sostegno del concetto di foto-protezione dedicata. Tali formulazioni permettono il passaggio selettivo di bande specifiche di radiazioni: in presenza di acne, tali prodotti fanno passare una quota di luce blu, vicina all'ultravioletto, utile nella terapia del paziente acneico, oppure una porzione di Uvb, per la terapia della vitiligine”.

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