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La polmonite, poi la trombosi: così 'Sam' è morto a soli 24 anni

Non è sopravvissuto alla trombosi

Drammatico epilogo: Samuel Dilas è morto. Si è spento a soli 24 anni al Civile di Brescia, dove era ricoverato da un paio di giorni per le conseguenze di una trombosi che l'aveva colpito alla gamba, i trombi – occlusione totale o parziale dei vasi sanguigni – si sono poi diffusi in tutto il corpo. Sottoposto a un'operazione chirurgica d'urgenza, non si è più ripreso: è rimasto in coma finché il suo cuore non ha ceduto, domenica. Ora non si esclude che il povero “Sam” – così lo chiamavano gli amici e i compagni di squadra – venga sottoposto ad autopsia: un paio di settimane fa aveva dovuto affrontare una brutta polmonite, con ricovero in ospedale, che l'aveva alquanto debilitato e da cui si stava riprendendo solo ora.

Samuel Dilas era un “gigante buono” da 206 cm di altezza per 106 kg di peso. Classe 1999, da tre anni era pivot per la LuxArm Lumezzane, la mitica Virtus: originario di Novellara, Reggio Emilia, aveva inaugurato la sua carriera giocando per la Unieuro Forlì, con cui aveva esordito in Serie A2, poi un passaggio alla Scandone Avellino e infine, dal 2021/2022, la LuxArm Lumezzane. Lascia nel dolore i genitori Torsen e Chiara, la sorella più piccola Maia.

Il ricordo

Tantissimi i messaggi di cordoglio. “La Virtus Lumezzane – si legge in una nota – profondamente addolorata e sconvolta si trova costretta a comunicare la scomparsa di Samuel Dilas. Per la terribile e delicata situazione, e soprattutto per rispetto alla famiglia, si fa appello alla sensibilità degli addetti ai lavori”. La Pallacanestro Novellara, la società in cui era cresciuto, lo ricorda come “uno dei nostri ragazzi, che dopo aver fatto la trafila nelle nostre giovanili e in seguito in prima squadra, con determinazione e qualità indubbie è riuscito a trovare spazio ad alti livelli, con prospettive importanti. Un ragazzo – si legge – che non ha mai dimenticato i suoi amici novellaresi e la società che lo ha lanciato nell'orbita del professionismo. Un ragazzo d'oro: ciao Samuel, sempre nei nostri cuori, ovunque tu sia”.

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