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In paese sale la paura per la maxi antenna alta 36 metri

Polemiche e botta e risposta per la nuova antenna

Quasi 500 firme contrarie già consegnate in municipio, altre decine di osservazioni già presentate: è la cronaca dell'opposizione alla stazione radio base, con antenna alta 36 metri, che come da variante al Pgt dovrebbe essere posizionata nella zona del centro sportivo Corcione di Gussago, in località Casaglio. Capofila della protesta è la sezione locale del Partito Democratico, capitanata dalla consigliera di minoranza (e già candidata sindaco) Rossella Olivari.

La petizione popolare

Nella petizione popolare - in tutto sono state raccolte 499 firme - si chiedeva a sindaco e giunta di procedere a rilevare su tutto il territorio comunale le emissioni elettromagnetiche "così da avere una mappatura aggiornata e reale", di aggiornare il Piano delle antenne, di istituire un osservatorio comunale per "monitorare annualmente gli impianti esistenti", di avviare i procedimenti necessari "per evitare che dall'impianto in costruzione presso il centro sportivo Corcione vengano emesse onde elettromagnetiche con valori pari o di poco inferiori ai limiti di legge, in ragione del principio di precauzione", e ancora di "richiedere soluzioni progettuali che mitighino l'impatto paesaggistico dell'opera".

In merito alla nuova antenna, il gruppo di maggioranza Gussago Insieme specifica che "la petizione ha raccolto e consegnato al Protocollo 428 firme, di cui 66 di cittadini non residenti a Gussago: le altre firme aggiuntive, raccolte in seguito all'invio della petizione in Comune, non sono infatti valide in quanto la petizione è già stata presentata e discussa" (pochi giorni fa è stata convocata un'apposita Commissione, ndr). 

La replica della maggioranza

Per la maggioranza del sindaco Giovanni Coccoli "la petizione chiede di porre in atto azioni che mettono in discussione le evidenze scientifiche sul tema, quando i limiti vigenti in Italia sono fino a 10 volte più bassi di altre nazioni europee: si è inoltre richiesto - continuano da Gussago Insieme - che il Comune monitori le emissioni elettromagnetiche, attività ad oggi già in capo ad Arpa. La petizione ha contribuito ad alimentare ansie e preoccupazioni tra i cittadini e non ha i presupposti per essere accolta, in quanto richiede di assumere impegni che sono già stati superati e perché basata su richieste poco concretizzabili e non supportate dalla norma vigente". In conclusione, "stiamo parlando di installazioni che per quanto possano risultare poco gradite sono di fatto servizi essenziali a cui di fatto nessun cittadino rinuncerebbe".

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