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Economia

Approvato il nuovo Piano Cave: 38 ambiti estrattivi e oltre 42 milioni di metri cubi

Via libera del Consiglio regionale

Poco meno di 43 milioni di metri cubi da estrarre, rispetto ai 70 milioni del precedente provvedimento (che risaliva al 2005): ridotti da 53 a 38 gli ambiti estrattivi, approvati vari emendamenti relativi in particolare agli ambiti di Calcinato, Palazzolo, Ghedi e Montirone. Il nuovo documento esclude inoltre le cave in falda e sollecita il recupero delle vecchie cave dismesse o in dismissione. È la sintesi (estrema) del nuovo Piano cave della provincia di Brescia, approvato a colpi di maggioranza in Consiglio regionale: tutti favorevoli dalla cabina di comando, contrari i voti di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lombardia Migliore e Alleanza Verdi e Sinistra, astenuto il gruppo Italia Viva-Azione.

“Con il nuovo Piano cave della provincia di Brescia – dichiara l'assessore regionale all'Ambiente, Giorgio Maione – abbiamo approvato un importante documento. Nessuna nuova cava, anzi: abbiamo ridotto gli ambiti estrattivi e abbiamo ridotto di circa la metà la quantità del materiale estraibile. Grande attenzione all'ambiente, ma grande attenzione anche alle categorie produttive che da tempo ci chiedevano di decidere. Lo abbiamo fatto”.

Il nuovo Piano cave

Un lavoro lungo anni quello relativo al nuovo Piano cave per i settori “sabbia e ghiaia” e “argilla”, avviato ancora nel 2016 dalla Provincia di Brescia con i primi “Indirizzi per la redazione del nuovo Piano delle cave” e proseguito poi con l'avvio del procedimento di pianificazione (nel 2019) e i successivi adempimenti, tra cui la conferenza di valutazione Vas (Valutazione ambientale strategica) e ulteriori passaggi formali come l'approvazione della Giunta regionale, arrivata nell'autunno del 2022. Nel Piano sono stati inseriti tutti i 38 Ate (ambiti territoriali estrattivi) per cui si prevede una produzione complessiva, stimata per il prossimo decennio, di oltre 42 milioni di metri cubi di materiale. Nella tabella allegata tutti i municipi bresciani coinvolti e relativi volumi: è la fotografia più aggiornata, al lordo di ultimi ritocchi, modifiche ed emendamenti.

La mappa del Piano bresciano

La mappa del Piano cave approvato dalla Provincia di Brescia

Il dibattito politico

Soddisfatta la maggioranza: “Finalmente, dopo anni di proroghe – ha dichiarato il relatore Giorgio Bontempi, Fratelli d'Italia, come riporta askanews – diamo un nuovo assetto normativo all'attività estrattiva in un territorio fortemente interessato da questa attività economica. Abbiamo cercato di tenere conto sia delle esigenze degli operatori che del rispetto dell'ambiente: ci sembra che il risultato finale sia assolutamente positiva”. Polemiche dalle opposizioni. “La nostra provincia è stata definita come la Terra dei buchi – il commento di Miriam Cominelli, Pd – e questo piano purtroppo lo conferma. Si sarebbero potute correggere le distorsioni contenute nel piano adottato dall'amministrazione provinciale, invece i danni al territorio non potranno che aumentare visto che la superficie interessata dalle escavazioni aumenta di mezzo milioni di metri quadrati”. 

Anche i consiglieri Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore), Michela Palestra (Patto Civico) e Paola Pollini (M5S), scrive ancora askanews, “nel presentare i propri emendamenti hanno stigmatizzato il fatto che la maggioranza, dopo aver blindato il testo in Commissione, ha presentato alcuni emendamenti tendenti ad estendere alcuni ambiti estrattivi”.

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