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Economia

Affari d'oro per Officine Cst: nel 2021 l'utile sfiora i 15 milioni di euro

Fondata nel 2004, ha chiuso il 2021 sfiorando i 15 milioni di utile

Il volume di nuovi crediti acquistati arriva a 120 milioni di euro, l'utile netto sfiora i 15 milioni: alla fine dello scorso anno è stato distribuito, ai soci, un dividendo di 11 milioni. Sono i numeri del bilancio 2021 di Officine Cst, la piattaforma di investimento di proprietà del fondo Cerberus presieduta da Roberto Nicastro e guidata dal bresciano Paolo Gesa, amministratore delegato. La società ricordiamo, nasce nel 2004 con la finalità di fornire a banche, investitori istituzionali, utilities e aziende anche multinazionali un servizio integrato di management del credito. Negli ultimi anni Officine Cst ha gestito più di 20 miliardi di euro di crediti, per conto di 8mila aziende di diversi settori.

I numeri del bilancio 2021

I numeri del bilancio consolidato. L'utile netto di esercizio si attesta a quota 14,7 milioni di euro, mentre il patrimonio netto ha raggiunto i 51 milioni di euro, rispetto ai 47 milioni del 2020. Come detto, tra i due esercizi è stato peraltro distribuito un dividendo ai soci pari a 11 milioni. L'attività di investimento ha “trainato” il risultato positivo portando il portafoglio di crediti acquistati a 54 milioni nel 2021, contro i 38 milioni dell'anno precedente.

Volume intermediato da 120 milioni

Sul fronte del “servicing”, è proseguita la diversificazione dei clienti nei settori utilities, telco, automotive e bancario-finanziario: sono stati lanciati anche due nuovi progetti per la gestione di portafogli di Utp granulari, ovvero gli “Unlikely to pay”, un termine che si riferisce alle probabili inadempienze dei debitori nei confronti della banche. Infine, nell'ambito dell'attività di strutturazione e gestione di operazioni di investimento da parte di banche e investitori istituzionali, sono stati avviati nuovi progetti che hanno consentito di raggiungere un volume intermediato annuo di 120 milioni.

Crediti deteriorati e aziende

Nata per gestire i crediti verso la pubblica amministrazione (tuttora parte del business, principalmente per conto di grandi aziende), Officine Cst opera anche nel servicing di portafogli di crediti sia performing che deteriorati, con l'acquisto diretto di quest'ultimi: circa 700 milioni dal 2018, anno di avvio di questa attività, la maggior parte proprio nei confronti di pubbliche amministrazioni con ritardi cronici di pagamento.

“Quello che ci aspettiamo per i prossimi mesi – spiega l'ad Paolo Gesa – è un maggior ricorso alla cessione del credito da parte delle imprese per evitare ritardi di pagamento. In uno scenario di tassi in aumento, maggior incertezza sulla solvibilità dei propri clienti e aumento del costo dell'energia, sta tornando prioritario per le imprese concentrarsi sui propri crediti”. 

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