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Germania in recessione, per Cna Lombardia anche l’economia lombarda è a rischio

Giovanni Bozzini, presidente CNA Lombardia: “Dobbiamo trovare soluzioni adeguate evitando un tracollo delle nostre imprese"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday

La Lombardia guarda con attenzione ciò che sta succedendo in Germania. Le difficoltà dell’economia tedesca non lasciano tranquille le numerose imprese artigiane che lavorano proprio con il grande partner europeo. La recessione della Germania (-0,3% del PIL a dicembre 2023) rischia infatti di avere conseguenze molto impattanti su tutto il mondo produttivo lombardo. Basti che pensare che la nazione tedesca genera con la Lombardia un volume d’affari di 56 mld di euro (Dati 2022 Camera Commercio italo-Germanica) ed è la regione più forte davanti a Veneto (24 mld di euro) ed Emilia Romagna (19 mld di euro). “Ci teniamo fortemente a porre l’attenzione sulle difficoltà dell’economia tedesca - afferma Giovanni Bozzini, Presidente Cna Lombardia -. Con la loro economia in ribasso, inevitabilmente il contraccolpo lo sentiremo pure noi, Lombardia in primis. Sappiamo che si apre un anno cruciale per il nostro sviluppo futuro, dobbiamo quindi essere sempre costruttivi. Purtroppo la nostra crescita è ancora troppo lenta, per questo anche le elezioni europee possono cambiare in meglio le nostre chance, così come le relazioni europee tra le grandi Regioni”.

Cna Lombardia punta dunque il dito sulle elezioni europee, fondamentali per le sorti del Paese e della Regione e del destino delle imprese lombarde, artigiane e non. “A noi serve che le elezioni europee vincano ogni tentazione di rinserramento egoistico - commenta Bozzini -. Serve un’Europa solidale in cui i principali partner si supportano sul piano economico e sociale, realizzando più compiuti indirizzi di politica fiscale ed industriale comuni, ma dentro una logica di investimenti selettivi sulla crescita. Non possiamo avvitarci.” “Crediamo che un filo tenga insieme le relazioni tra le Regioni motori d’Europa e il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’integrazione europea gestita dai Governi nazionali - sottolinea Stefano Binda, segretario di Cna Lombardia -. Serve un nocciolo manifatturiero comune, fondato sull’alleanza tra produzione ed economia della conoscenza.”

Dall’automotive al manifatturiero, fino al settore moda-tessile e a tutto il mondo dell’edilizia, sono i temi sul piatto dei candidati alle prossime Europee che dovranno affrontarsi nei prossimi mesi. “Diamoci degli obiettivi sfidanti di sostenibilità, ma sul modus operandi per raggiungerli occorre un clima meno vincolante, meno dogmatico, altrimenti le micro e piccole imprese rischiano grosso - spiega il presidente di Cna Lombardia -. E così i sistemi economici segnati dalla cifra della micro e piccola impresa. Per questo inviteremo i candidati di tutti i partiti a incontrarci per rappresentare loro le esigenze del mondo economico e produttivo. Chiediamo competenza, serietà, sobrietà. Premieremo realismo, pragmatismo, capacità di tenere in piedi le grandi relazioni, intra ed extra europee, di cui la Lombardia ha bisogno per restare il cuore pulsante dell’Europa. Un’Europa che vorremmo più assertiva sui valori democratici che la caratterizzano e più astuta, più intelligente e più flessibile nel farli valere con autorevolezza, a tutto vantaggio delle relazioni commerciali e del sapere produttivo.”

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