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Cronaca Pontevico

Famiglia sterminata a Pontevico: nessuna traccia di Manolo

A 25 anni dalla strage di Pontevico, località Torchiera, quando la banda della Magnum di Ljubisa Vrbanovic detto 'Manolo' uccise a colpi di pistola marito, moglie e i due figli. A dicembre il processo italiano

1990 Ferragosto di sangue: è il terrore tra massacri, stupri e rapine. In tutta Italia si è scatenata la caccia alla banda della Magnum. La mattanza più grave in una villetta di Pontevico: Ljubisa Vrbanovic detto 'Manolo' ammazzo uno dopo l'altro a colpi di pistola i coniugi Giuliano e Agnese Viscardi, i due figli Luciano e Francesca. Ma la scia di efferatezza lasciata dal killer dagli occhi gialli è molto più lunga. Il copione però è sempre lo stesso: crudeli, beffardi, eccitati dalla cocaina, Manolo e i suoi compari (il fratello Misa, Ivica Bajrici e Ivico Bajovic) assaltano villette isolate. Se ci sono donne, le violentano. Se qualcuno reagisce, sparano. Senza pietà.

Vengono ricordati così, quegli anni. Sulla pagina Facebook 'I bellissimi a mano armata', con un post pubblicato meno di un paio di giorni fa. Per ricordare che tra due settimane circa – giorno più, giorno meno: sarà il 14 dicembre – è prevista l'udienza per il quadruplice omicidio compiuto a Torchiera di Pontevico dalla banda di Manolo. Era il 1990, la notte di Ferragosto: entrarono armati fino ai denti, uccisero i coniugi Giuliano e Agnese, la figlia Francesca di 23 anni, il figlio Luciano di 28 tornato a casa dolo qualche ora dopo. Vennero trovati, tutti morti, dal terzo figlio Guido, oggi ancora vivo.

Ora il processo, 25 anni dopo e anche a Brescia. Non che Manolo e i suoi non siano mai stati condannati, anzi. Nella sua terra, ex Jugoslavia e ora Serbia, sarebbe già stato manolo-2condannato alla pena di morte, poi commutata nel tempo in una condanna più 'leggera', circa 40 anni di carcere. E in carcere oggi dovrebbe essere: dovrebbe, condizionale obbligato.

In passato è già scappato più volte, forse due o forse tre. E sembra non ci siano conferme ufficiali sulla sua effettiva detenzione nel carcere di Pozarevac, 80 chilometri a sud est di Belgrado. Ora Manolo lo aspettano in Italia, ma al momento non si hanno notizie certe di dove sia veramente.

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