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Cronaca Temù

Uccisa dalle figlie e dal fidanzato: anche il sindaco in Procura

Proseguono le indagini sulla morte di Laura Ziliani

“E' stato un confronto costruttivo, ma sul contenuto dell'interrogatorio non posso dire nulla”: così ha detto al Giornale di Brescia il sindaco di Temù Giuseppe Pasino, sentito giovedì pomeriggio in tribunale (per un'ora e mezza) nell'ambito delle indagini sulla morte di Laura Ziliani, l'ex agente di Polizia Locale scomparsa a maggio e ritrovata senza vita da poche settimane. Per quanto accaduto, ricordiamo, sono state arrestati con l'accusa di omicidio sia due delle tre figlie della donna oltre al fidanzato di una di loro.

Il primo cittadino sarebbe stato interrogato in quanto considerato persona informata sui fatti: questo, così pare, non solo per il suo ruolo di pubblico ufficiale ma anche per via delle varie dichiarazioni rilasciate alla stampa, tra cui l'ipotesi che all'origine dell'omicidio ci sarebbero riti e credenze sataniche.

Il movente economico

Per gli inquirenti, invece, il movente sarebbe puramente economico: le figlie Paola e Silvia Zani e con loro Mirto Milani avrebbero architettato tutto con il primario obiettivo di ottenere la gestione del patrimonio, anche immobiliare, della donna. Laura Ziliani aveva 55 anni: aveva lavorato come agente di Polizia Locale proprio a Temù, per tanti anni, poi si era trasferita a Brescia dopo la morte del marito (scomparso nel 2012 in un incidente in montagna). Nel maggio scorso sarebbe stata stordita e poi soffocata mentre dormiva.

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