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Incidenti stradali Salò / Via del Panorama

Auto piomba sulla ciclabile e lo travolge: Giuseppe è gravissimo

Lotta in terapia intensiva

Travolto da un'auto piombata sulla pista ciclabile dopo aver divelto le recinzioni, poi sbalzato sull'asfalto per 7 metri: Giuseppe T. si sta riprendendo da un delicato intervento chirurgico, il secondo al quale è stato sottoposto dopo il ricovero d'urgenza nel reparto di terapia intensiva della clinica Poliambulanza di Brescia. Le condizioni dell'uomo di 66 anni, da sempre residente a Salò, sono ancora critiche e la prognosi resta riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.

I due figli e la moglie possono tirare un sospiro di sollievo dopo giorni terribili: nella violenta caduta sull'asfalto, il 66enne aveva infatti riportato gravi traumi ed emorragie interne: era stato operato d'urgenza poco dopo l'arrivo nella clinica cittadina.

Travolto sulla pista ciclabile

Un calvario cominciato nel pomeriggio di sabato 26 agosto: mentre Giuseppe stava passeggiando lungo la pista ciclabile che costeggia via del Panorama a Salò, una Opel Corsa (guidata da una donna di 74 anni) lo aveva colpito in pieno, dopo aver abbattuto le palizzate in legno che separano la carreggiata dallo spazio riservato a bici e pedoni. L'esatta dinamica e le cause all'origine della sbandata improvvisa dell'auto, che ha poi finito per schiantarsi contro un muro, sono al vaglio della polizia stradale di Desenzano, intervenuta per raccogliere i rilievi e le testimonianze di rito.

Sottoposto a delicati interventi

"Mio padre è stato molto fortunato vista l'agghiacciante dinamica, le conseguenze avrebbero potuto essere drammatiche", racconta il figlio del 66enne, da noi raggiunto telefonicamente. "Quando è arrivato in ospedale, mio padre aveva delle emorragie interne molto gravi, oltre a numerose fratture alle vertebre cervicali e lombari, ed è stato immediatamente operato: andavano subito fermate, altrimenti sarebbe morto", aggiunge.

Poche ore fa il secondo intervento al bacino: "È ancora sedato e intubato", spiega il figlio del 66enne, "ma se la caverà, per fortuna. Per noi sono stati giorni terribili e ci rammarica che né la signora al volante, né i suoi parenti, ci abbiano contattato per conoscere le condizioni di mio padre. Quello che gli è accaduto non è accettabile: non è possibile rischiare la vita mentre si passeggia lungo una pista ciclabile."


 

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