Green Hill, nuove incertezze sul destino dei beagle
I vertici dell'allevamento, condannati in primo grado per animalicidio e maltrattamenti, hanno fatto ricorso in appello.
A tre anni dallo scoppio della vicenda, che ha avuto risonanza nazionale, non è ancora stata scritta la parola fine.
L’affido alle famiglie dei 2.639 beagle salvati dai maltrattamenti e dalla sperimentazione praticate nell’allevamento, situato sulla collina di San Zeno a Montichiari, potrebbe essere rimesso in discussione.
I difensori dei vertici dell’allevamento, già condannati in primo grado per maltrattamenti e animalicidio, hanno infatti presentato ricorso, chiedendo anche la revoca della confisca dei cani.
Finché non verrà effettuato il processo di secondo grado, la data non è ancora stata stabilita, il destino dei beagle rimarrà, quindi in bilico.
La possibilità che i cani ritornino nella struttura appare, tuttavia, remota, oltre che difficilmente attuabile. Ma non del tutto impossibile.