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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio e tentato suicidio: le minacce via chat, poi la furia assassina

L'ex maresciallo resta grave, ma le sue condizioni sembrano migliorare

Col passare delle ore, si stanno chiarendo i contorni dell'omicidio di sabato sera in via Codignole a Brescia. A sparare è stato il 78enne Giuseppe Valetti, ex maresciallo dell'Arma da lungo tempo in pensione: nel tardo pomeriggio, l'uomo ha lasciato la sua abitazione di Rodengo Saiano a bordo di una Fiat Panda, per raggiungere la casa della sua futura vittima – Satpal Singh, 54enne di origine indiana – per poi ucciderla con un colpo di pistola. In casa c'erano il figlio primogenito e la moglie, i primi a prestare soccorso e a chiamare il 112: l'uomo è stato portato d'urgenza alla Poliambulanza, dove è morto poco dopo il ricovero.

Lo scontro per la casa

Tra Valetti e Singh era in corso uno scontro, a seguito della vendita di un appartamento da parte di Valetti al figlio maggiore della vittima: per motivi non ancora chiari, pretendeva che gli venisse restituito in quanto – a suo dire – gli dovevano essere consegnati ancora dei soldi, ipotesi smentita dalla famiglia Singh. 

Il tentato suicidio

Dopo aver ucciso, l'ex maresciallo si è recato nell'abitazione ceduta, situata in via Corsica, dove adesso abitano alcuni parenti del 54enne: una volta arrivato, si è fatto aprire e ha iniziato a urlare frasi rabbiose – pare anche "Indiani vi uccido tutti!" – poi ha cercato di farla finita sparandosi in bocca. L'omicidio e il tentativo di suicidio sono avvenuti nell'arco di circa un'ora, tra le 18 e le 19. Dopo l'estremo gesto, Valetti è stato soccorso dal 118 e portato d'urgenza alla Poliambulanza: è in stato di fermo, le sue condizioni sono gravi ma sembrano migliorare.

La conoscenza in pizzeria

Satpal Singh era stato titolare di una pizzeria in piazzale Cesare Battisti: nel locale, Valetti aveva conosciuto il figlio maggiore della sua futura vittima, a cui aveva poi venduto l'appartamento. Il figlio più giovane ha reso noto che – da parte dell'ex maresciallo – le minacce di morte continuavano da tempo, anche via chat sul telefono.

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