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Cronaca

Truffa da 2 milioni di euro ai clienti della banca: 6 anni di carcere

Condannata a 6 anni dalla Corte di appello di Brescia

La Corte di appello di Brescia ha condannato Daniela Zignani a 6 anni di reclusione, oltre a cospicui risarcimenti: la donna, residente a Pizzighettone, era stata accusata di truffa aggravata nei confronti di 50 clienti (più la banca per cui lavorava) della filiale di San Bassano, nel Cremonese, del Credito Padano. Finita sul banco degli imputati a seguito della denuncia dello stesso istituto di credito, nel 2017, quando era ancora direttrice della filiale.

La Corte bresciana ha di fatto confermato l’impianto accusatorio, ma ha ridotto la pena che era stata commisurata a Zignani in primo grado, oltre 10 anni di carcere con sentenza del 2020: confermando però i risarcimenti ai clienti truffati, più di 200mila euro da rifondere alla banca, la confisca di oltre 400mila euro dal suo conto corrente.

Una truffa da 2 milioni di euro

Secondo l’accusa, e ora anche per due gradi di giudizio, la donna avrebbe sottratto indebitamente più di 2 milioni di euro a ignari clienti, in buona parte anziani: per farlo avrebbe trasferito soldi a conti correnti a lei riferibili oppure di parenti (nella sentenza si parla anche del marito, della madre, della sorella e del figlio). Per lungo tempo (dal 2003 al 2017) avrebbe falsificato firme e documenti, così da concludere i trasferimenti di denaro, somme comprese tra i 10mila e i 25mila euro alla volta. Erano stati i tecnici della banca ad accorgersi degli strani movimenti, nel corso di un controllo periodico. A seguito di quegli accertamenti era scattata la denuncia. Ora si è arrivati alla condanna in appello, ma non si può escludere un ulteriore dibattimento in cassazione.

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