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Cronaca

L'Antimafia di Brescia sgomina un traffico da 750 kg di cocaina

La Direzione distrettuale antimafia della Procura di Brescia ha emesso nove fermi nell'ambito dell'operazione chiamata "Quito Due". Gli interessati sono tutti residenti in Lombardia. Tra gli indagati anche un cittadino colombiano

Oltre 750 chilogrammi di cocaina purissima in quattro anni, che sul mercato avrebbe fruttato non meno di 16 milioni di euro. Droga dalla Colombia e dall'Honduras che sfociava a Brescia e nella bergamasca. Un "traffico colossale", nelle parole del procuratore aggiunto Fabio Salamone, la cui trama è stata dipanata con l'operazione "Quito Due" coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Brescia. Nove i fermi che dovrebbero essere convalidati domani. D

opo una serie di perquisizioni, ieri i carabinieri del Ros (Reparto operativo speciale) hanno fermato le nove persone, disarticolando il sodalizio italo-colombiano. Tra i fermati anche due bresciani, Mario Zanardelli di Rodengo Saiano e Alberto Bianchetti di Ome, da tempo al vertice dell'organizzazione criminale come intermediari per l'importazione della cocaina dalla Colombia all'Italia. Fermati anche un 40enne colombiano, due imprenditori di Lecco e altre due coppie lecchesi, che gestivano il traffico di cocaina fra le province di Lecco, Milano, Brescia e Bergamo.

Il primo sequestro risale al 3 agosto del 2008: in un container nel porto di Cartagena, Colombia, i carabinieri hanno trovato 350 chili di cocaina, destinati ad una società di copertura nel bresciano riconducibile a Mario Zanardelli. Il 25 ottobre scorso un carico di 129 chili è stato intercettato al porto di Genova Voltri; lo stupefacente, proveniente dall'Honduras, era nascosto in manufatti di alluminio: lampade da strada. Un secondo container arrivato a settembre a Genova dalla Colombia è stato sequestrato il tre novembre; i 275 chili di droga erano nascosti all'interno di isolanti elettrici per cavi dell'alta tensione, destinati ad un'altra società fittizia a Cortefranca, sempre nel bresciano. Ancora da verificare fino in fondo quale fosse, oltre al bresciano, la destinazione finale dello stupefacente sequestrato.

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