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Arrestati 9 anarchici: l'ombra del pacco bomba a Giuseppe Pasini

Fanno tutti parte del circolo anarchico "Goliardo Fiaschi" di Carrara

Ieri mattina, la Polizia di Stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara ha eseguito nove misure cautelari, emesse dal tribunale di Genova su richiesta della locale procura, per i reati di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica. Il provvedimento ha riguardato un gruppo di militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti al circolo anarchico "Goliardo Fiaschi" di Carrara.

In particolare, un giovane di 27 anni è finito in carcere, tre indagati, di età compresa tra i 35 e 56 anni, agli arresti domiciliari, mentre per gli altri cinque, di età compresa tra i 29 e 47 anni, è stato disposto l’obbligo di dimora.

L’indagine dei poliziotti della Digos ha permesso di documentare l'esistenza di un'associazione con finalità di terrorismo, è durata circa due anni ed è avvenuta in collaborazione con gli agenti del "Servizio per il contrasto all'estremismo e al terrorismo interno" della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Gli indagati sono accusati di aver costituito un gruppo informale di ispirazione anarco-insurrezionalista, operante a Carrara presso il circolo culturale anarchico "Gogliardo Fiaschi", che si occupava dell’attività di propaganda sovversiva attuata mediante la redazione, la stampa e la diffusione sull'intero territorio nazionale del periodico clandestino denominato "Bezmotivny – Senza Motivo".

Il quindicinale, la cui prima pubblicazione risale al dicembre 2020, è stato definito dagli appartenenti al gruppo "un'arma" attraverso la quale "far circolare l’Idea, le parole e i fatti, scuotendo gli animi refrattari",  concepita espressamente per "favorire la diffusione, la condivisione e il dibattito tra idee e pratiche anarchiche", per "dar segno di forza partecipe nel progetto di distruzione dello Stato" e quindi per stimolare la commissione di azioni violente e per esaltarle una volta compiute attraverso la pubblicazione delle rivendicazioni.

Il periodico è stato, infatti, utilizzato per istigare azioni violente, esaltando i danneggiamenti ed incendi a strutture e l'invio di plichi esplosivi commessi in varie parti del mondo o pubblicando interviste e scritti di leader anarchici, in cui si fa esplicito riferimento all'uso delle armi e all'azione terroristica.

Gli inquirenti hanno infatti ricostruito la stretta correlazione tra gli articoli pubblicati nel periodico e l'attuazione, su tutto il territorio nazionale, di azioni violente, seguite dalla successiva rivendicazione, con espressioni verbali tratte proprio dalle pubblicazioni. Tra questi, c'era l'invito a colpire la fabbrica Beretta di Gardone Val Trompia, nonché l'esaltazione della consegna del pacco bomba (avvenuta nel 2020) a Giuseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi di Lonato e dell'unione provinciale di Confindustria. 

Non solo Brescia. Articoli contro l'ENI, ritenuta responsabile di sfruttamento delle risorse dei Paesi in via di sviluppo e vicina al "sistema sicurezza Paese", si sono rivelati strettamente correlati agli incendi di 13 auto della società Eni-Enjoy perpetrati a Bologna, Torino, Milano e Roma – realizzati tra il 1° marzo 2021 e il 26 maggio 2022 – rivendicati dal movimento anarchico insurrezionale.

La rivista ha riservato, inoltre, ampio spazio alla pubblicazione delle rivendicazioni degli attentati più significativi e di maggiore impatto mediatico, anche allo scopo di stimolare i lettori a compierne di ulteriori. Tra questi, si ricordano gli articoli inerenti l'attentato perpetrato ad Atene nei confronti di Susanna Schlein, vice ambasciatrice italiana in Grecia il 2 dicembre 2022.

Con la rivista, fanno sapere infine gli inquirenti, è stata svolta anche attività di proselitismo nei confronti di giovani, tra cui minorenni.

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