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Cronaca

Abusi su minori: Don Mauro Inzoli condannato da Papa Francesco

Il boss di Cl in Lombardia, che qualcuno dice anche confessore di Roberto Formigoni, è stato obbligato da Bergoglio a ritirarsi a vita privata

Don Mauro Inzoli, 64 anni, sacerdote cremasco, fondatore del Banco Alimentare e uomo forte di Comunione e Liberazione della Lombardia, è stato oggetto di una condanna firmata dallo stesso Papa Francesco, per le numerose accuse a sua carico di abusi sessuali su minori.

"In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo provocato da abusi su minori - scrive il pontefice in un decreto firmato il 25 giugno -, don Inzoli è invitato a una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segni di conversione e di penitenza. Gli è inoltre prescritto di sottostare ad alcune restrizioni, la cui inosservanza comporterà la dimissione dallo stato clericale".

Il "confessore di Formigoni" - come alcuni sostengono -  "non potrà celebrare e concelebrare in pubblico l’Eucaristia e gli altri Sacramenti, né predicare, ma solo celebrare l’Eucaristia privatamente. Non potrà svolgere accompagnamento spirituale nei confronti dei minori o altre attività pastorali, ricreative o culturali che li coinvolgano. Non potrà assumere ruoli di responsabilità e operare in enti a scopo educativo", scrive ancora Bergoglio.

Per una volta, la giustizia ecclesiastica è arrivata prima di quella 'terrena'. Ma le famiglie delle vittime degli abusi non si dicono certo soddisfatte per la 'scomunica' papale. Gli indizi a carico del 64enne devono comunque essere piuttosto pesanti, se persino il vescovo di Crema, Oscar Cantoni, si spinge a scrivere in una missiva: "Sono state eseguite rigorose ricerche, che hanno comportato pazienti e sofferti confronti con le persone che hanno riferito i fatti. La Chiesa ha preso atto della situazione".

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