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Brescia, il futuro dello stadio Rigamonti vale 16,8 milioni di euro

La perizia è arrivata in Loggia a inizio febbraio. Ora le opzioni sono due: vendere o aspettare la proposta di una società sportiva

16,8 milioni di euro: tanto vale lo stadio “Mario Rigamonti” secondo la perizia rilasciata dall’azienda di consulenza Praxi. “Una cifra che mi ha sorpreso, oltre le aspettative” ha commentato la sindaca Laura Castelletti. La relazione di stima era stata commissionata dal Comune a fine 2023, in seguito a una richiesta di approfondimento in merito a un eventuale acquisto della struttura da parte del presidente del Brescia Calcio Cellino; il responso è arrivato in Loggia il 9 febbraio. Ora sul futuro dello stadio si aprono due scenari: l’ipotesi della vendita e l’applicazione della “legge stadi”. 

Praxi ha valutato in 10,2 milioni di euro il valore di mercato dello stadio e dei relativi impianti. Il riferimento è la struttura nella sua attuale configurazione, compresi quindi gli interventi migliorativi realizzati negli ultimi anni da Brescia Calcio nel quadro della concessione di cui è attualmente titolare - come le gradinate delle curve, i pitch box, il sistema video a circuito chiuso. A questi si aggiungono 5,6 milioni dell’area fondiaria su cui l’edificio sorge - 62mila mq di terreno, e un ulteriore milione che qualifica il valore della pertinenza residua. 

Gli scenari in campo

“Ora abbiamo dei numeri certi da cui partire, e due possibilità” ha spiegato Laura Castelletti. La sindaca ha commentato la perizia in una conferenza stampa convocata d’urgenza, al fianco del responsabile della sua area di supporto Giandomenico Brambilla e dell’assessore comunale allo sport Alessandro Cantoni. Il primo scenario è quello della vendita: il Comune potrebbe avviare l’apposita procedura inserendo lo stadio nel registro delle alienazioni e aprendo poi un bando, seguendo l’esempio della città di Bergamo.

L’alternativa è che arrivi una proposta da parte di una società sportiva o di un operatore economico, secondo la procedura resa possibile dalla cosiddetta “legge stadi”: la normativa introdotta lo scorso anno consente la cessione a titolo gratuito, a favore della società sportiva, del diritto di superficie sull'area stadio fino a 99 anni. Si tratta del sistema utilizzato per esempio a Udine, dove lo stadio è stato dato in concessione all’Atalanta. “La proposta può essere effettuata anche da un privato” ha specificato Brambilla “purché collegato a una società sportiva”. Naturalmente la proposta deve comprendere anche un progetto dotato di sostenibilità tecnica ed economica: la legge prevede che il consiglio comunale si esprima entro 60 giorni dalla presentazione in merito al pubblico interesse della proposta.

Esclusa, invece, la via della ristrutturazione del Rigamonti a carico del Comune, per cui non vi sono fondi. 

Castelletti: "la decisione in ogni caso al consiglio comunale"

La questione, rassicura la sindaca, sarà a tempo debito oggetto di confronto politico, e in ogni caso sarà necessario passare per il voto consiliare. “E’ evidente che non è una questione immobiliare: è una questione sportiva perché credo nell’importanza di sostenere la squadra della nostra città. Ed è urbanistica perché guardare a un nuovo impianto più contemporaneo vuol dire anche puntare a una diversa fruizione rispetto a quella di oggi, anche con un diverso impatto di sostenibilità”. Un adeguamento ai tempi che la Loggia intende perseguire vagliando tutte le strade disponibili: come ha precisato l'assessore Cantoni, avere dati certi in merito al valore di mercato è stato, in questo senso, un atto dovuto. 

Ora che ci sono dei dati da cui partire, diventa più reale anche la possibilità che una proposta effettivamente arrivi. Castelletti fa sapere di aver incontrato il presidente del Brescia Calcio nelle scorse settimane, su richiesta di lui e puramente a scopo di conoscenza reciproca: del Rigamonti non si è parlato, non essendo ancora disponibile la perizia in quel momento. Riguardo alla provenienza di un'eventuale progettualità, la sindaca non si sbilancia: “Sarebbe bello se ci si parlasse e mettesse d’accordo” ha risposto, sollecitata sulle possibili proposte in arrivo dalle società sportive. Il riferimento ai presidenti delle due squadre bresciane attualmente in serie B è chiaro. “Senza dimenticare che esiste anche il calcio femminile. Servirà, in ogni caso, un progetto, che dovrà convincere il consiglio comunale. Come Comune ci interessa che l’impianto divenga più bello e fruibile di adesso”.

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