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Aria inquinata, la Loggia scrive a Provincia e MIT: "Ridurre la velocità in autostrada e in Tangenziale Sud"

La sindaca Castelletti si rivolge anche a Regione Lombardia: "contro l'inquinamento il singolo comune è inefficace"

Mentre l’aria di Brescia e di molte altre città padane tocca il trentesimo giorno - su 50 annui consentiti - con una concentrazione di polveri sottili oltre i limiti di legge, la Loggia cerca l’intervento di provincia, regione e governo. Con tre richieste, che definisce urgenti: diminuire la velocità in autostrada e in tangenziale, rendere più stringenti le misure temporanee di Livello 1 e 2, realizzare una valutazione sanitaria. 

L’inquinamento dell’aria è un problema che non può essere risolto dal singolo comune: su questo punto batte l’amministrazione di Brescia, che chiede che si attivino azioni a tutti i livelli amministrativi: a partire - facendo eco agli appelli levati nei giorni scorsi anche da Legambiente Lombardia - alla macchina regionale.
“Regione Lombardia”, puntualizza la sindaca Laura Castelletti in una nota, “ha attivato un tavolo aria e ha pianificato una serie di politiche che, però, risultano non sufficienti. Chiediamo con forza che venga fatto un ulteriore passo avanti, innanzitutto rendendo più efficaci le misure temporanee di Livello 1 e 2, prevedendo nuovi incentivi per la sostituzione delle caldaie e degli autoveicoli a gasolio inquinanti e investendo, come promesso, sul treno metropolitano Brescia-Iseo, che consentirebbe l’ingresso di oltre 80mila auto in meno in città al giorno”.

Il nodo del traffico e le richieste a Governo e Provincia

Che il traffico costituisca uno dei nodi principali - se non il più impattante - nella riduzione dell’inquinamento dell’aria è cosa nota e confermata più volte dai dati. Gli ultimi, provenienti dalle centraline Arpa, sono stati diffusi dal Comune di Brescia il mese scorso: nel 2019 il traffico veicolare è stato responsabile, da solo, del 46,8% delle emissioni di ossidi di azoto, del 42,2% di PM10 e del 38,3% di PM2.5. E se è vero che l’aria a Brescia sta lentamente migliorando - a differenza di oggi, dieci anni fa la concentrazione media annua di polveri sottili in città superava puntualmente i limiti di legge  - molta strada è ancora da fare, e anche i dati dicono che non si può correre da soli: stando alle valutazioni modellistiche dell’Università degli Studi di Brescia, dal traffico della Pianura Padana dipendono il 18% delle emissioni di PM10 e il 54% di quelle di biossido di azoto.  

L’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi, rende noto la Loggia, è costantemente in contatto con i suoi omologhi delle città lombarde e venete, per cercare di costruire azioni concertate e quindi più efficaci. “E’ evidente, però, che su alcuni aspetti non siamo noi ad avere le competenze necessarie e che quindi si debba immaginare un piano d’intervento su più livelli” commenta Bianchi. Per questo, dal comune è in partenza una lettera diretta al ministro delle Infrastrutture per chiedere la riduzione del limite di velocità in autostrada nell’area urbana, da 130 chilometri orari a 110. Richiesta analoga sarà fatta alla Provincia di Brescia, affinché adegui il limite in tangenziale Sud da 110 chilometri a 80, come già avviene in tangenziale Ovest, che è di competenza comunale.

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