rotate-mobile

Vittime del covid, Brescia ricorda: "Un delitto dimenticare, ma la sanità va cambiata"

La commemorazione si è tenuta nel Cimitero Vantiniano, davanti al monumento in ricordo dei morti causati dalla pandemia

I rintocchi delle campane alle 16,55. Poi il silenzio, rotto infine dal corpo bandistico di Urago Mella con il brano St. Florian Choral. Si è aperta così, al cimitero Vantiniano, la commemorazione in ricordo delle persone scomparse a causa della pandemia, in occasione della giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19.  

Castelletti: "Manteniamo viva la memoria collettiva"

Cittadini e membri dell’amministrazione comunale, oltre alle rappresentanze dei medici e degli infermieri di Brescia, si sono raccolti davanti al monumento realizzato dallo scultore Giuseppe Bergomi per ricordare le vittime del Coronavirus. Tra i presenti anche l’ex sindaco Emilio del Bono. “Le vittime sono state più di 1200 nella sola nostra città: non c’è, purtroppo, famiglia che sia stata risparmiata dalla pandemia” ha ricordato la sindaca Laura Castelletti. “Una comunità deve mantenere viva la memoria di ciò che è stato: delle sofferenze condivise, degli errori e di ciò che ci ha aiutati a uscire da questa situazione drammatica”.

Castelletti coglie l’occasione per richiamare le scritte apparse, nelle scorse settimane, prima sui muri dell’ex provveditorato, e poi sulla sede di via Zeno della Coldiretti: “La memoria collettiva è di tutti, e a tutti deve parlare: anche a coloro che, a distanza di anni, imbrattano i muri con scritte indegne, negando che siano stati i vaccini il primo strumento di lotta a quella devastante pandemia”. L’intervento della prima cittadina si chiude toccando la situazione di sofferenza del sistema sanitario nazionale: occorre chiedere garanzie e tutele per chi lavora nella sanità. “Li abbiamo chiamati angeli, per poi dimenticarli. I nostri morti oggi ci ricordano questo: dimenticare è un delitto, al pari del non far nulla per cambiare ciò che non ha funzionato nel nostro territorio”.

La commemorazione delle vittime del Covid-19

Non ci sono foto disponibili.

La lezione del Covid

A riprendere il tema anche il presidente dell’ordine dei medici Ottavio di Stefano. “Mancano gli investimenti e le risorse umane: gli infermieri, i medici. Dobbiamo investire di più nella sanità, perché i sondaggi dicono che per il 70% degli italiani il sistema sanitario è la priorità, prima del lavoro e della scuola”. C’è però spazio anche per ricordare quello che di positivo è emerso dal periodo buio della pandemia. Prima di tutto, una lezione: “abbiamo imparato che la parola chiave è: insieme” ha detto di Stefano, dopo aver ricordato con commozione l’impegno dei lavoratori della sanità. “C’è un dato su cui la letteratura è unanime: la pandemia ha fatto molti più danni nei Paesi dove non esiste un sistema sanitario equanime come il nostro”.

A fargli eco anche la presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche Stefania Pace: “C’è un binomio vincente che ha salvato il sistema: le parole ‘tutti’ e ‘insieme’. Fondamentale è stato il lavoro che abbiamo condiviso con medici, operatori sociosanitari, manutentori, operai. Ma è anche il momento per ricordare i tanti momenti di solidarietà che abbiamo ricevuto, sia tra colleghi, sia da parte di volontari e cittadini”.   

La commemorazione si è conclusa con un momento di preghiera guidata dal vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada, e dalla posa di una corona di fiori davanti al monumento dedicato alle vittime della pandemia.

Video popolari

Vittime del covid, Brescia ricorda: "Un delitto dimenticare, ma la sanità va cambiata"

BresciaToday è in caricamento