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Abusi nella ginnastica, la confessione di Vanessa Ferrari: "Ho sofferto anch'io"

L'intervento della fuoriclasse bresciana

La dura confessione di Vanessa Ferrari: anche la ginnasta bresciana, considerata una delle più forti di sempre, è intervenuta in merito alla scandalo (che avrebbe coinvolto anche la nostra provincia) delle vessazioni subite dalle giovanissime atlete della ginnastica ritmica. Lo ha fatto pubblicando un lungo post su Instagram: "Ho rifiutato interviste per evitare strumentalizzazioni delle mie parole", spiega la 32enne (li ha compiuti proprio il 10 novembre) nativa di Orzinuovi.

"Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce non sono rimasta affatto sorpresa, anzi - scrive Vanessa Ferrari - Ho passato 25 anni nel mondo della ginnastica e ho vissuto tante esperienze positive, ma anche tante negative. Mi spiace che ancora oggi ci siano luoghi dove si verificano questi orrori. Conosco perfettamente questi aspetti, l'ho detto più volte: come tanti ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e all'età di 19 anni mi mandarono in una clinica a Verona. Sono riuscita a guarire dopo un paio d'anni di percorso".

"Fatevi avanti e denunciate"

L'invito è a farsi avanti: "Invito chiunque ne soffra di farsi aiutare perché è davvero fondamentale. Crediamo a quello che è stato denunciato e siamo vicini a tutti voi, lo sport è fatto di sacrifici e rinunce ma prima di tutto, prima di qualsiasi risultato, vengono le persone e la loro salute. Quindi faccio appello all'umanità delle persone perché penso debba esserci un confine netto tra severità, disciplina e cattiveria. Non sto cercando colpevoli, ma parlandone costantemente e denunciando tempestivamente spero che si possa far ragionare chi commette queste azioni e scegliere il modo migliore di agire".

Infine un ultimo commento: "Concludo - scrive ancora Vanessa Ferrari - invitando a non demonizzare la ginnastica, non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano. La ginnastica è un mondo magnifico benché complesso, quindi non rendiamolo ancora più difficile, sta a noi il compito di proteggerlo". 

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