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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Spettacolare 3 a 3 al Marassi. Al Brescia il pareggio non serve a nulla, doriani quasi salvi

Dopo un primo tempo a fari spenti, il Brescia passa in vantaggio tre volte ma si fa sempre recuperare dai padroni di casa. La condanna arriva dai piedi dell'ex Mannini al '46 della ripresa

Finisce 3 a 3 tra Sampdoria e Brescia allo stadio Ferraris, un punto a testa che ha il sapore di una condanna forse ingiusta ma ormai pesantissima. Il primo tempo scorre piano, senza grandi emozioni, poi nella ripresa il match si accende fin dai primi minuti, con quattro gol uno dopo l’altro, il vantaggio di Caracciolo all’85 e il rocambolesco pareggio di Mannini al primo minuto di recupero. La Sampdoria ha ora 36 punti e il quartultimo posto, avendo scavalcato il Lecce sconfitto a Verona; le Rondinelle si fermano a 31, in penultima posizione. In maglia arancione il Brescia scende in campo con la difesa a quattro (Zambelli-Zoboli-Bega-Berardi), con Filippini e Baiocco, preferito a Vass, appena più dietro di Hetemaj; il tridente non cambia e Diamanti è schierato dietro le due punte Eder e Caracciolo. La Samp deve fare a meno di Volta e ripropone Lucchini, in attacco l’inedito duo Pozzi e Biabiany con Laczko leggermente più avanzato rispetto ai quattro di centrocampo: l’ungherese sarà il migliore in campo al termine dei primi ’45.

A fare la partita sono proprio i doriani, forse consapevoli di avere maggiori chance rispetto alle Rondinelle. Ritmo alto nei primi minuti e prime occasioni per i blucerchiati con Pozzi e Palombo (su punizione), mentre i bresciani si fanno vedere nella trequarti avversaria solo con qualche calcio piazzato. In grande spolvero Mannini, ex di giornata, e il nerazzurro Biabiany, molto ispirato ma fumoso nelle giocate; purtroppo i ragazzi di Iachini sembrano lontani dalla miglior condizione, e subiscono quasi passivamente le iniziative della Samp che può forse recriminare per un paio di contatti dubbi in area, sui quali l’arbitro Rocchi sembra aver giustamente sorvolato. Nel finale ultimo brivido da calcio di punizione, sempre di Palombo, ma Arcari respinge e la difesa allontana.

Il secondo tempo comincia nel migliore dei modi, con la rete inaspettata del brasiliano Eder. Zambelli la mette in mezzo dalla destra, Diamanti la lascia sfilare e il numero 7 biancoblu ha tutto il tempo per girarsi e infilare Curci di sinistro dopo meno di ‘5. La Sampdoria alza il baricentro e il pressing, e in pochi minuti arriva il pareggio: giocata preziosa di Biabiany, che tiene in campo un pallone impossibile e mette in mezzo per Pozzi, lasciato tutto solo in area dove non può sbagliare. La partita si accende, lo stadio incita i doriani ma il Brescia non demorde e torna in vantaggio grazie a Caracciolo, servito direttamente da Arcari, che infila il portiere doriano in uscita disperata, 2 a 1 al ’58. Venti minuti infernali che si chiudono con il nuovo pareggio dei padroni di casa con Tissone, a cui Hetemaj lascia troppo spazio e tutto il tempo che serve per concludere in porta.

Le squadre sono decisamente più stanche e solo i cambi possono dare fiato ai giocatori in cambio: Cavasin mette Guberti per Laczko e Maccarone per Biabiany, Iachini inserisce Vass al posto di Filippini e Kone per Baiocco. E’ proprio Maccarone a dare nuova inerzia alla Samp, che con il passare dei minuti staziona stabilmente in attacco: l’ex rossonero costringe Arcari ad un’importante deviazione, poi è Pozzi a sbagliare un’occasione clamorosa; mister Iachini corre ai ripari e inserisce Zebina, a questo punto del match gli schemi sono saltati a tal punto che Guberti può saltare quattro uomini in sequenza e concludere in porta. A cinque minuti dalla fine il settore ospite si alza tutto in piedi, quando Diamanti si invola sulla destra e la crossa in mezzo per l’Airone Caracciolo, che svetta altissimo e insacca il 3 a 2.

Quando ormai sembra tutto finito, e nemmeno la Samp ci crede davvero, arriva il pareggio di Mannini, cresciuto nel Brescia, che infila Arcari con un sinistro fortissimo e imparabile. Il 3 a 3 non serve a nulla al Brescia, ormai destinato ad un’amara retrocessione: una stagione sfortunata, in cui la squadra ha giocato sempre bene e che avrebbe dunque meritato qualche punto in più, purtroppo mai arrivato. Mancano tre partite, ci sono nove punti in palio, la salvezza è lontana tre vittorie. Lontanissima.

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