FeralpiSalò: standing ovation per il debutto di Vittorio Fabris
Vittorio Fabris, alla prima da titolare, ha debuttato con una partita perfetta. "Sono felice, ero sicuro di fare bene perché percepivo sicurezza da staff e compagni. Vogliamo ripeterci nel derby"
Salò. Si tocca il collo durante l’intervista. E uno psicologo potrebbe ricamarci una complessa diagnosi comportamentale. Invece ai tifosi verdeblù interessa come e quanto tocca il pallone. Vittorio Fabris lo ha fatto alla grande, allo stadio “Città del Tricolore” di Reggio Emilia, domenica. Tanto da mandare in psicanalisi due reparti interi della Regia. Un bel film quello di Vittorio. Realistico più che mai. Titolo? Il debuttante, o il ragazzo che partiva dalla panchina se amate pellicole malinconiche.
“Sono davvero felicissimo, non potevo sperare in un debutto migliore - e riecco dito che sfora il collo. Siamo arrivati qui con lo spirito giusto, con la cattiveria e la mentalità ideale. Abbiamo approcciato la partita come ci aveva chiesto il mister, sapevamo che era molto importante e che potevamo fare una bella partita. Bravi poi a sbloccare il risultato dopo 11 minuti e a raddoppiare con una magia di Braca. È andata bene”.
Liquida il tutto così, Vittorio. Riccioli anarchici sulla testa di uno studente veneto di giurisprudenza. Che ha ricevuto complimenti da tutti, in particolare proprio da Andrea Bracaletti. “Mi trovo benissimo con tutti i compagni più anziani del gruppo. Braca poi è quello che mi dà più consigli in allenamento, che mi sgrida. Quindi mi fanno molto piacere i suoi complimenti".
"La mia vigilia? Sereno. Sapevo che avrei potuto fare molto bene, sentivo la fiducia dei compagni e percepivo sicurezza nel mister. Quindi sono sceso in campo facendo quello che so fare e contribuendo alla terza vittoria consecutiva. Fondamentale. Perché i punti nel girone di ritorno valgono doppio, come ci ha detto il mister. Il nostro obiettivo è una salvezza tranquilla, quindi questi punti ci aiutano a puntare la meta, sempre più vicina". E il derby con il Lumezzane? "La sconfitta dell’andata ci pesa, vogliamo la rivincita…”.