Un prete bresciano in Nazionale: «Lo sport avvicina i popoli»
La storia di don Jordan, sacerdote bresciano che è uomo di punta della Nazionale italiana di calcetto a cinque riservata ai preti. Nel marzo scorso il Campionato Europeo riservato ai sacerdoti: "Ma non è andata bene"
Un prete che gioca a pallone, ma non in parrocchia, addirittura al Campionato Europeo di calcetto riservato ai sacerdoti. Chissà cosa ne pensano i fautori del ‘rigidismo’ ecclesiastico, dal Papa uscente a quello entrante, per non parlare dei loro ideologi di punta.
Dieci anni fa anche in Italia nacque la Nazionale Sacerdoti, subito ribattezzata Selecao: tra i uomini di spicco il 39enne Jordan Coraglia, sacerdote bresciano che ‘opera’ a due passi dalla città, a Urago Mella e a Torricelle.
Nel marzo scorso la partecipazione agli Europei ‘dei preti’, in Slovenia: “Ma non è andata tanto bene – racconta – siamo arrivati decimi su 14 squadre”.
Poco male, le vie del calcetto sono infinite. “Lo sport può avvicinare popoli e culture – spiega don Jordan, per gli amici DJ – e noi siamo un esempio”.
Tra progetti anche tanta solidarietà: prossimo obiettivo costruire un campetto da calcio per i bimbi palestinesi che hanno visto più proiettili che palloni.
Chi vuole può ovviamente dare una mano, e bussare in parrocchia. Ma attenzione, meglio portarsi le scarpette e i parastinchi: la partita, con Don Jordan, è sempre dietro l’angolo.