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Corioni scatenato: «Serie B in rovina, a Brescia rimarremo senza calcio»

Il presidente ai microfoni di Radio Lombardia, poco prima della gara poi persa con lo Spezia: a tutto campo su soldi e diritti, il futuro della Serie B e del Brescia Calcio. "Lo stadio si può fare, senza spendere una lira"

Gino Corioni scatenato ai microfoni di Radio Lombardia, poco prima dell’incontro domenicale con lo Spezia conclusosi 3-1 per i padroni di casa. Il presidente biancoblu ha parlato della crisi del calcio, della Serie B e del futuro del Brescia, stadio compreso. “Oggi in Serie B i costi di organizzazione delle gare superano di gran lunga gli incassi delle società – ha spiegato in diretta, come riporta Calciomercato.com – Fino a metà degli anni ’90 si dividevano i soldi del Totocalcio e dei diritti, anche 400 miliardi di lire: metà andavano alla Serie A, metà alla Serie B. Adesso le entrate del calcio ammontano a 1,2 miliardi di euro l’anno, e il 90% va alla Serie A, il 7% alla B, il resto a Lega Pro e dilettanti”.

Una polemica mai spenta, e su cui Corioni è sempre stato molto chiaro: “Questa è la distruzione del calcio. Ho sempre lottato contro queste logiche ma ho sempre perso. Personalmente non ho più tanta voglia di fare il presidente”. E il campionato del Brescia? “Prima di dire se potremo lottare per la promozione bisogna aspettare almeno 10 giornate, ci vuole tempo per avere qualche idea precisa delle favorite. La Serie B è strana, si rischia di retrocedere quanto di vincere il campionato”.

Un Brescia al Rigamonti, ancora per molto tempo: “A Brescia si potrebbe fare lo stadio nuovo senza che il Comune spenda una lira. Ma se vogliono continuare con il calcio allora dobbiamo farlo davvero, altrimenti lasciamo tutto e rinunciamo a questo sport. I bresciani? Andranno a vedere il calcio a Milano o Verona”.

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