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Caccia, abolito il limite dei 55 giorni in Lombardia

La novità è stata introdotta dalla Legge regionale di semplificazione 2018

Meno burocrazia e procedure più semplici per i cacciatori lombardi. Grazie agli emendamenti alla Legge semplificazione, approvata questa mattina dal Consiglio regionale della Lombardia, sono state apportate numerose modifiche alle regole venatorie nella nostra regione. "Meno burocrazia e meno vincoli per i cacciatori che esercitano con responsabilità una attività fondamentale per l'ecosistema lombardo - ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi -. Abbiamo ascoltato le richieste del mondo venatorie e degli enti deputati al controllo".

L'assessore ha promosso poi un emendamento relativo all'obbligo di utilizzo dei capi colorati per chi pratica la caccia al cinghiale. Nell'esercizio della caccia al cinghiale nelle forme collettive della braccata, della girata e della battuta, sarà obbligatorio per tutti i partecipanti indossare giubbino con pettorale e dorsale di colori ad alta visibilità, nonché copricapo avente medesime caratteristiche.

"Volevo intervenire in difesa della sicurezza dei cacciatori. - ha aggiunto Rolfi - La caccia al cinghiale presenta una maggiore percentuale di rischio, poiché si svolge in aree forestali a ridotta visibilità. Ci allineiamo quindi ad altre Regioni, dove la
caccia al cinghiale è maggiormente praticata e dove l'obbligo di indumenti ad alta visibilità era già in vigore".

Con gli emendamenti alla legge semplificazione si è proceduto a:
- togliere il limite delle 55 giornate di caccia massime
annuali;
- stabilire il censimento a carico degli Ambiti territoriali di
caccia-Atc e validato dalla polizia provinciale; 
- semplificare le norme di funzionamento degli Atc per evitare
situazioni di stallo (con il voto del presidente che vale
doppio);
- chiarire il concetto di residenza venatoria; 
- semplificare le norme di calcolo delle distanze tra capanni ed
edifici;
- ampliare il periodo caccia alla volpe; 
- inserire il divieto di svolgere più di due mandati per i
consiglieri nei comprensori alpini o negli ambiti di caccia per
favorire il ricambio; 
- chiarire le norme sull'annotazione sul tesserino dei capi
abbattuti.

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