Il Brescia cade a Genova. Si avvicina lo spettro della B
Ma Iachini non molla: "Eduardo è stato il migliore in campo. Ci sono ancora 5 partite e alcuni scontri importanti. Saranno questi a decidere il nostro futuro"
Il Genoa batte in crescendo il Brescia 3-0 e a 42 punti si candida per una nuova stagione in serie A. Precipita invece la formazione di Iachini, trafitta nella ripresa dai gol di Rafinha, dall'autorete di Accardi e dalla rete di Antonelli, in tutti i tre casi grazie agli assist di Palacio. Una vittoria maturata con estrema pazienza, dopo avere subito il pressing del lombardi che non mollano mai e che devono fare i conti con un Eduardo mai visto.
GENOA 3
BRESCIA 0
GENOA (4-4-2) Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito; Rafinha, Milanetto (42' st Konko), Kucka (7' st Antonelli), Rossi; Floro Flores (39' st Paloschi), Palacio. (Scarpi, Chico, Boselli, Moretti). All. Ballardini.
BRESCIA (3-5-2) Arcari; Zebina, Bega, Zoboli; Zambelli (35' st Jonathas), Konè (7' st Lanzafame), Zanetti, Hetemaj, Accardi (20' st Berardi); Diamanti, Caracciolo. (Leali, Mareco, Vass, Baiocco). All. Iachini.
ARBITRO Brighi di Cesena.
RETI st 14' Rafinha, 25' Berardi (aut), 49' Antonelli.
A fine gara Iachini analizza così il match: "Dobbiamo essere più bravi a concretizzare le occasioni. Il primo gol ha significato un crollo psicologico anche se si è continuato a giocare e si sono creati i presupposti per rimediare. Ma Eduardo è stato il migliore in campo. Ci sono ancora 5 partite e alcuni scontri importanti. Saranno questi scontri a decidere il nostro futuro".
Sull'accoglienza riservata dallo stadio all'allenatore del Brescia (pesantemente fischiato durante tutta la gara) interviene anche il presidente del Genoa, quell'Enrico Preziosi che da qualche anno risiede a Desenzano: "Iachini meritava di peggio, e avrei fatto anche di peggio. Ricordo la sua ingiustificata gioia dopo il pareggio del suo Piacenza davanti a 20mila tifosi genoani. Un gol che alla sua squadra non serviva. Ci mancava che facesse il giro di campo. Nel calcio ci vuole rispetto: il calcio è come una ruota e prima o poi gira. Come giudico l'allenatore Iachini? È come chiedere se è buono l'aglio prima di baciare una ragazza. Iachini dice che in Inghilterra una cosa del genere non sarebbe nemmeno un caso, ma la normalità? Iachini non allenerebbe mai in Inghilterra".