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Brescia, Iaconi: “Serve entusiasmo”. Corioni: “Non vedo l’ora di lasciare”

Le dichiarazioni mattutine del nuovo ds cozzano con le parole del presidente Corioni nel giorno del centenario: “Aspetto solo di potermene andare, meglio se il più in fretta possibile”. Iaconi ottimista ma non troppo

Il Brescia Calcio ha compiuto 100 anni (17 luglio 1911) ma di certo, ora come ora, la società non se la passa benissimo. Lo sa bene il numero uno Gino Corioni, che nel pomeriggio ha rilasciato l’ennesima dichiarazione colma di amarezza e di stanchezza, da parte del presidente più longevo della storia delle Rondinelle: “Aspetto solo di potermene andare e passare la mano, più in fretta arriva il momento e meglio è”. Qualche rimpianto ma tantissime soddisfazioni: “Mi sono impegnato al massimo, avrei voluto ottenere anche di più. In ogni caso ho cambiato la storia del Brescia. Prima sopravviveva in B, senza mai emergere, nessuno lo prendeva in considerazione, era finito anche in C1. Solo negli ultimi 20 anni in Europa si sono accorti che giocavamo a calcio, prima no”. Cinque promozioni in Serie A, e poi la grande epopea del Brescia dei campioni, da Roberto Baggio a Pep Guardiola, i cinque anni consecutivi nella massima serie, la breve avventura europea, via Intertoto.

“Una squadra di calcio è un’azienda che non si può abbandonare – riprende malinconico – Noi non possiamo smettere, anche se a Brescia non hanno dimostrato sempre grande apprezzamento. E’ una storia che comincia da lontano, quando il sindaco Padula mi disse che sarebbe stato costruito il nuovo stadio. Stiamo ancora aspettando. Siamo ai primi posti in Italia come popolazione, agli ultimi per le attrezzature sportive”. La storia di Gino Corioni a Brescia comincia nel gennaio del 1992 ma a questo punto altro non può che finire: “Avrei voluto creare una società forte, ma sto ancora tribolando. Spero di trovare presto un successore, con me il Brescia certo non ha futuro”.

Ieri  mattina ha parlato anche il nuovo ds Andrea Iaconi, a tutto campo sul mercato bresciano in vista della difficile stagione in Serie B: “Sono contento di aver scelto il Brescia, dovremo impegnarci per fare una vera impresa, la squadra viene da una retrocessione traumatica. Bisogna ricreare nuovo entusiasmo, anche se non sarà facile”. Il nuovo Brescia però non può prescindere dalla vendita (e monetizzazione) dei pezzi pregiati, da Caracciolo a Diamanti, da Kone allo stesso Berardi: “Sono tutti giocatori importanti che alla fine andranno via, dobbiamo essere pronti a sostituirli”. Sempre più difficile gestire un mercato come quello italiano: “Con la crisi generale che c’è il mercato è sempre più in declino, diventa più difficile. Avendo meno soldi bisogna avere tante idee, essere più geniali”.

La squadra attuale non è poi così male, di sicuro è una squadra giovane. Con due certezze per l’avvenire, Tassi e Leali: “Lorenzo Tassi sarà un punto fermo per il futuro del Brescia, non abbiamo alcuna intenzione di cederlo. Lo stesso discorso vale per Nicola Leali”.

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