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Basket Brescia, la presidente Bragaglio: “Ci divertiremo”

La numero uno del Basket Brescia Leonessa presenta la nuova stagione professionista, 20 anni dopo: "Questa società ha già raggiunto traguardi e risultati strepitosi: dobbiamo costruire qualcosa di serio per avere un futuro"

La scia dell’entusiasmo ha contagiato davvero tutti, dai tifosi dell’ultima ora fino agli addetti ai lavori più appassionati e più attenti. Gabriella Bragaglio è la presidente della Centrale del Latte Basket Brescia Leonessa, la numero uno della società che non ha mai mancato a una partita importante, e ha sempre seguito la squadra. “Siamo arrivati a un traguardo importante, il pubblico lo ha capito, per come si è giocato e per come si è vinto il campionato si è creato un entusiasmo, una carica e un interesse anche da parte di quei tifosi che per tanti anni non avevano avuto la possibilità di vedere uno spettacolo così”.

Tanti tifosi nelle ultime partite della scorsa stagione, tanti tifosi quest’anno? E per quanto riguarda gli abbonamenti?

E’ancora prematuro parlare di obiettivi anche se sicuramente è stato presentato qualcosa di importante. Abbiamo costruito una squadra che farà divertire la città, una squadra che ha degli obiettivi forti. La campagna abbonamenti per noi è un punto di partenza significativo perché salendo dal mondo del dilettantismo al mondo del professionismo ci sarà più interesse e più curiosità verso questa squadra, da cui ovviamente ci si aspettano grandi soddisfazioni. Parlare di un obiettivo numerico preciso è complicato, vedremo quello che sarà fatto dai media, dai giornali, dalla città e da Infotre, un partner importante, per aiutare questa campagna di ticketing e di abbonamenti.

La campagna acquisti ha acceso ancor più gli entusiasmi dei tifosi. Certo si parla di salvezza, oppure no?

Questa società in tre anni ha già raggiunto obiettivi e risultati strepitosi. Riportare il Basket Brescia nel mondo dei professionisti è stato un traguardo importante, e sarà di conseguenza un lavoro intenso e difficile, anche perché manca tutta una generazione all’interno, di allenatori, di giocatori, di dirigenti, di cultura verso questo sport, di sponsor ma anche di soci che vogliano partecipare a questo progetto. Un grande progetto non può e non deve restare nelle mani di poche persone: non deve essere un progetto personale ma un progetto costruito con la città e per la città. Anche l’amministrazione ci sta aiutando davvero tantissimo, ha dato grande fiducia a quello che erano le nostre potenzialità e i nostri progetti. Ai risultati sportivi entusiasmanti deve essere affiancato e costruito qualcosa di serio che possa dare un futuro a questa squadra e a questa società.

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