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La notte di Jacobs: il campione bresciano alla sfida dei Mondiali

Il campione olimpico dei 100 metri impegnato nel campionato del mondo di atletica in scena da stanotte negli States.

Scenderà in pista nella notte tra venerdì e sabato il campione olimpico dei 100 metri e della 4x100 Marcell Jacobs: il suo debutto nel mitico Hayward Field, a Eugene (Stati Uniti) è fissato per le 3.50 (ora italiana). Il velocista classe 1994, nato a El Paso ma cresciuto a Desenzano del Garda, gareggerà per conquistare un posto nelle semifinali dei 100 metri del campionato mondiale di atletica in programma da 15 al 24 luglio.   

A poche ore dal debutto mondiale, Jacobs ha risposto alle domande dei giornalisti italiani e internazionali all’Erb Memorial Union, nel cuore della University of Oregon, a pochi passi dal tempio dell’atletica a stelle e strisce.  Sorridente, carico e consapevole: gli ostacoli incontrati negli ultimi due mesi e mezzo non hanno scalfito la tranquillità dell'atleta cresciuto sul Lago di Garda.

“Mi gioco le mie carte”

I problemi fisici accusati negli ultimi mesi sarebbero alle spalle: "Sono qui e adesso mi butto, sono venuto a Eugene per giocarmi tutte le mie carte", ha dichiarato Jacobs alla Fidal.

"La voglia di gareggiare è tantissima, se sono qui è perché negli ultimi giorni abbiamo avuto buoni riscontri in allenamento, dal punto di vista fisico, tecnico e cronometrico - ha proseguito lo sprinter - Lo ammetto: per come stavo a Stoccolma a fine giugno, mai avrei pensato di essere qui ai Mondiali. Ma il fastidio che mi ha costretto a saltare quella gara è andato via gradualmente, ora è sotto controllo, ieri abbiamo anche provato le partenze dai blocchi sui 30 metri: lo abbiamo gestito e stiamo continuando a farlo. È un dolore che viene da una problematica della schiena e non da un problema muscolare: ce l’ho da quando sono bambino, ogni tanto salta fuori".

Oro olimpico e oro mondiale indoor in carica, Jacobs sembra voler trasformare la pressione che deriva dalle medaglie vinte in nuovi stimoli a superarsi, ancora: "Sono onorato di arrivare qui con il titolo di campione olimpico, mi fa capire tutto il percorso fatto - prosegue - ce lo siamo guadagnati, questo mi rende felice e orgoglioso. Sicuramente ci sono molte più pressioni e responsabilità, però mi piacciono, mi danno stimoli". 

Eugene sarà come il vero esordio

In una stagione all’aperto tribolata, segnata dalle rinunce a quattro tappe della Diamond League, la batteria dei Mondiali di stanotte sarà la prima uscita all’estero nei 100 metri dopo il trionfo di Tokyo con il primato europeo di 9.80. "Eugene sarà come il vero esordio - sottolinea l’azzurro delle Fiamme Oro allenato da Paolo Camossi - l’ultima cosa che farò sarà pensare al tempo o a quello che fanno gli avversari. Metterò in campo tutta la mia determinazione per passare i primi due turni, uno alla volta, e giocarmi tutte le mie possibilità in finale".

Nella tana degli sprinter americani, l’uomo da battere è senz’altro il leader mondiale stagionale Fred Kerley: "Sapevo fosse forte, ma non così tanto. Non corre benissimo tecnicamente però il suo 9.76 mi ha impressionato. In due giorni 9.83, 9.76 e 9.77 è qualcosa di incredibile: sarà l’avversario più tosto, è veramente determinato, ci seguiamo tanto su Instagram e mi rivedo un po’ in lui. In generale tutti gli americani sono forti, come lo sono sempre stati. Ma ricordate il 2021? Tutti puntavano su Bromell per il titolo olimpico e non è entrato nemmeno in finale. Possono succedere tante cose. Io cercherò di restare focalizzato su me stesso e di tenerli tutti dietro".

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