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Le meraviglie della Lombardia su National Geographic: ci sono anche i "pitoti"

Uno speciale di National Geographic racconta le bellezze di 11 siti Unesco della Lombardia: ci sono anche i "pitoti" della Valcamonica

Si parte da Mantova, tra palazzi e piazze, si scende a Sabbioneta e si risale a Milano, e ancora a Crespi d'Adda, Varese fino ad arrivare alla “sprawling” Valle Camonica e ai suoi celebri “pitoti”: è questo il viaggio della National Geographic attraverso gli 11 siti Unesco della Lombardia, protagonisti ad aprile della celebre rivista, pubblicata in moltissimi Paesi del mondo e tradotta in oltre 30 lingue (con circa 50 milioni di lettori al mese). Il periodico è edito dalla National Geographic Society.

Il viaggio tra i siti Unesco della Lombardia

La notizia è stata rilanciata con “grande soddisfazione” anche da Regione Lombardia. “Il servizio effettuato dalla prestigiosa rivista – dichiara l'assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli – esalta lo straordinario patrimonio culturale lombardo. Quello del National Geographic è un vero e proprio invito a intraprendere un viaggio alla scoperta delle 11 meraviglie culturali della Lombardia”.

Un buon auspicio in vista delle riaperture, per gli ospiti stranieri e perché no anche per gli stessi lombardi. Il viaggio, come detto (consultabile in anteprima a questo link) comincia con Mantova e Sabbioneta, per proseguire con Cremona e il Museo del Violino, Milano con il Cenacolo di Leonardo da Vinci e quindi il “Villaggio operaio” di Crespi d'Adda.

Le incisioni rupestri e i "pitoti" della Valcamonica

Merita una menzione speciale la “nostra” Valle Camonica, dove si trova il primo sito riconosciuto dall'Unesco in Italia, nel lontano 1979. Parliamo del Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, dove tra l'altro si trova anche la “rosa camuna” che è il simbolo della Regione. Infine, i fossili di Monte San Giorgio a Varese, il Sacro Monte, le palafitte del lago e l'insediamento longobardo di Castelseprio, che condivide il riconoscimento Unesco con Brescia e Santa Giulia, e ancora la ferrovia retica del Bernina e le mura veneziane di Bergamo.

Ma in realtà l'elenco non è completo: all'appello mancano altri 7 riconoscimenti Unesco presenti in Lombardia, tra patrimonio materiale, immateriale, umano, biosfera e città creative. Poco male, il piatto è ricco lo stesso: “Senza dubbio la Lombardia è storia e cultura – chiosa l'assessore Galli – e il National Geographic lo riconosce e lo esalta con il suo bellissimo articolo, che consideriamo un premio per il lavoro e l'impegno nella valorizzazione del patrimonio lombardo”.

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